Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE contenente il Liber de spectaculis e i primi dieci libri della raccolta maggiore; nel giro di pochi decenni Marziale divenne uno degli autori preferiti degli umanisti, oggetto di innumerevoli studi e tentativi di imitazione tra i quali vanno segnalati almeno i carmi di autori come Francesco Filelfo (1398-1481), Enea Silvio Piccolomini, grande umanista che fu poi papa con il nome di Pio II (1405-1464), Giovanni Pontano (1429-1503) e Jacopo Sannazaro (1456-1530). Sul piano esegetico assolutamente fondamentale è l opera di Niccolò Perotti (1429-1480) intitolata Cornucopiae, data alle stampe postuma nel 1489, nata come un commento a Marziale e cresciuta poi fino a diventare un lavoro erudito di vastissimo respiro. Un successo europeo Dopo la fortunata ricezione da parte dell umanesimo italiano il successo di Marziale diventa europeo, e sue edizioni appaiono in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Il clima della Controriforma ne produce ancora una volta delle selezioni antologiche che, diversamente da quelle medievali, si basano sulla necessità di censurare i passi più volgari e sessualmente espliciti; ciononostante il poeta rimane un punto di riferimento imprescindibile sia per la produzione epigrammatica in latino sia per quella nelle varie lingue europee, apprezzato in particolare come precursore dello stile manierista per i suoi carmi più raffinati ed elaborati e come modello per la poesia d invettiva, di argomento letterario e non. Marziale ha un enorme successo soprattutto in Inghilterra, dove alla consueta fortuna della sua poesia più leggera si affianca l interesse per i componimenti dedicati a patroni e protettori, che forniscono agli intellettuali di corte un modello comportamentale e sociale. Illuminismo e Romanticismo A partire dal XVIII secolo il successo di Marziale inizia a vacillare, complice in particolare l ascesa del Romanticismo, che predilige la poesia greca a quella latina, e la conseguente valorizzazione dei carmi dell Antologia Palatina, più delicati e meno inclini a un linguaggio crudo rispetto a quelli dell epigrammista latino. Non mancano ovviamente le eccezioni: celebre è, per esempio, l attività del poeta illuminista e filologo 380 tedesco Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781) che analizza e traduce Marziale esercitando un influenza fondamentale sulla sua ricezione successiva. Marziale nel Novecento italiano Nel panorama letterario del Novecento italiano la ricezione di Marziale si è mossa su un doppio binario, non senza reciproche interferenze e sovrapposizioni. Tra le riprese dirette di temi e modalità espressive riconducibili al poeta di Bìlbilis sono due gli episodi più significativi: il primo è la raccolta poetica opera di Beppe Fenoglio (1922-1963), scrittore famoso per i suoi romanzi sulla Resistenza al nazifascismo, che tra il 1961 e il 1963 compone 135 epigrammi di aperta ispirazione marzialiana. Il secondo è la ripresa del titolo Xenia da parte del poeta Eugenio Montale (1896-1981), premio Nobel per la Letteratura nel 1975, Beppe Fenoglio. per una sezione della sua raccolta Satura, pubblicata nel 1971: si tratta di due gruppi di componimenti (quattordici per ciascun gruppo) intitolati rispettivamente Xenia I e Xenia II, concepiti come doni (da cui il riuso del titolo marzialiano) indirizzati alla moglie Drusilla Tanzi, morta pochi anni prima. Accanto a queste riprese esplicite, l influsso di Marziale è evidente anche nella rigogliosa produzione di aforismi, brevi componimenti pungenti ed epigrammi di polemica letteraria opera di grandi intellettuali e giornalisti: memorabili, tra gli altri, gli epigrammi del poeta e critico letterario Franco Fortini (1917-1994) e i fulminanti aforismi di Ennio Flaiano (1910-1972), giornalista, scrittore e sceneggiatore per il regista Federico Fellini. Una panoramica su questa originale declinazione di forme e temi epigrammatici si legge anche nella raccolta di Gino Ruozzi Scrittori italiani di aforismi (1994-1996). PLUS La teoria di Lessing sull epigramma

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Età imperiale