LA POETICA DI MARZIALE

L autore Marziale in breve La monumentale raccolta medievale nota con il titolo di Antologia Palatina rappresenta la nostra principale fonte per la conoscenza dell epigramma in lingua greca. L epigramma a Roma In ambito latino, se si escludono le scarne testimonianze relative ad autori come Ennio e Varrone, l epigramma è praticato soprattutto dai poeti preneoterici e neoterici, particolarmente vicini alle istanze artistiche dei loro predecessori ellenistici. L esempio più importante in tal senso è senza dubbio quello di Catullo (ca 84-54 a.C.), che con il suo Liber (soprattutto con i cosiddetti epigrammi , vale a dire i carmi 69-116) rappresenta il predecessore di gran lunga più influente per Marziale. lo stesso poeta di Bìlbilis a sottolineare a più riprese la sua dipendenza da questo modello, sia nella breve prefazione in prosa al primo libro della raccolta maggiore, sia in una serie di epigrammi programmatici . L influenza di Catullo si può inoltre riconoscere anche in molte delle scelte artistiche di Marziale, dall utilizzo di un linguaggio esplicito e non di rado sessualmente osceno, estraneo alla tradizione epigrammatica greca, alla scelta dei metri, passando per la costruzione di una persona poetica ben delineata e riconoscibile nel corso della raccolta (à p. 377). Di Catullo Marziale condivide anche lo spirito polemico contro la grande epica di argomento mitologico, considerata trita e lontana dalla quotidianità, una posizione critica che era già uno dei capisaldi della poetica callimachea ed era stata poi sposata in pieno dai neoterici. A Roma il principale modello per l epigramma è Catullo, a cui Marziale si rifà per l uso di un lessico osceno, per il rifiuto dell epica, per le scelte metriche e per il modo di presentarsi nei componimenti. LA POETICA DI MARZIALE La ricerca di un identità definita Nel grande corpus degli epigrammi di Marziale confluisce dunque una tradizione ricca e vitale, ma anche estremamente diversificata e dallo statuto letterario instabile : è per questo che una delle preoccupazioni primarie del poeta sembra essere proprio quella di delineare i limiti del genere, chiarendone scopi e peculiarità e assegnandogli un identità ben definita. Marziale si premura innanzitutto di stabilire quello che l epigramma non è: riprendendo, come si è visto, un elemento già presente nella poetica callimachea e neoterica (ma ribadito in tempi più recenti anche dal satirico Persio à p. 47), il poeta rivolge spesso la sua polemica contro i generi letterari alti come epica e tragedia, la cui ambientazione tipicamente mitologica era tanto ripetitiva quanto distante dalla vita di tutti i giorni (à T3, T13). Data inoltre la natura eclettica delle forme, dei temi e dello stile dell epigramma, che rende difficile una definizione del genere su base strettamente formale, Marziale riconosce proprio nell aderenza all esperienza umana e nel crudo realismo la caratteristica unificante della sua poesia: questa presa di posizione viene espressa attraverso una serie di formulazioni famose, tra cui Non hic Centauros, non Gorgonas Harpyiasque / invenies: hominem pagina nostra sapit, qui non troverai Centauri, Gorgoni e Arpie: / la nostra pagina ha il sapore dell uomo (Epigrammata X, 4, 9-10 à T4). Marziale vuole dare Analogie e differenze rispetto alla satira L attenzione agli esseri umani e ai loro difetti (fisici e morali), alle storture e alle ipocrisie della società romana e agli aspetti più grotteschi e comici della vita di tutti i giorni avvicina evidentemente la poesia di Marziale alla satira latina, che nel I secolo d.C. trova in Persio (à p. 47) e in Giovenale (à p. 450) i suoi rappresentanti di spicco (si ricordi peraltro l amicizia personale che legava Marziale a Giovenale, a cui sono indirizzati diversi epigrammi). C è però tra la satira e l epigramma una differenza decisiva: mentre la poesia satirica si propone di correggere i costumi devianti , assumendo dunque un atteggiamento moralistico nei confronti dei comportamenti umani, Marziale esclude qualunque funzione educativa dai suoi versi, e mira unicamente a intrattenere il suo pubblico attraverso una descrizione divertita e disincantata della realtà. Pur condividendo con uno statuto al genere epigrammatico, insistendo sul rifiuto della poesia alta, sul realismo e sull indagine dell esperienza umana. la satira l attenzione per la società, i suoi vizi e le sue ipocrisie, Marziale rinuncia all impostazione moralistica e mira al puro intrattenimento. Testo PLUS Bìlbilis 375

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale