Tua vivit imago - volume 3

L autore Stazio Uno stile ricercato Lo stile raffinato del componimento è ottenuto da Stazio tramite l unione di semplicità del soggetto trattato (comune all epigramma e all epicedio) e ricercatezza del dettato e del lessico utilizzato. A questa combinazione di toni concorre anche l uso dell apparato mitico e delle allusioni erudite, che però non eliminano la concretezza della quotidianità, della familiarità e della semplicità dell argomento, ma la completano. In ciò il poeta si distacca dai suoi modelli, primo fra tutti Ovidio, che in Amores II, 6 trattava (con un ironia non presente nel testo di Stazio) la morte dell uccello di Corinna, rielaborando il carme 3 di Catullo per il passer di Lesbia. PLUS Animali, natura e ville: i temi delle Silvae comuni all epigramma Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Quali sono le doti e le caratteristiche del pappagallo che Stazio mette in evidenza? 2. Attraverso quali elementi si sottolinea l assenza del pappagallo? 3. Quali sono i contenuti del canto funebre che gli uccelli devono intonare per il loro amico scomparso? TRADUZIONI A CONFRONTO 4. Ti vengono qui di seguito proposti nella versione in lingua e nella traduzione di Giuseppe Sozzi i vv. 1-15 di Silvae II, 4. Confrontali con la versione di Antonio Traglia e Giuseppe Aricò che ti è stata precedentemente fornita, soffermandoti sulle scelte lessicali operate dai due traduttori. Quale risulta a tuo avviso la versione preferibile e perché? Testo originale Traduzione di G. Sozzi O pappagallo, principe degli uccelli, loquace delizia del tuo padrone, sapiente imitatore della lingua umana, o pappagallo, chi ha troncato, con improvvisa morte, la tua loquela? O misero, tu sei venuto ieri nel banchetto insieme con noi: era quello l ultimo tempo della tua vita e noi ti vedevamo carpire i doni della grata mensa ed errare qua e là pei triclini fin oltre la mezzanotte. Tu sapevi ripetere espressioni e parole studiate. Ma adesso tu, che già fosti così canoro, abiti gli eterni silenzi di Lete. Ceda la favola popolare di Fetonte: non i cigni soltanto cantano la loro prossima fine. Quanto era grande la dimora che tu possedevi! Splendida per la sua rosseggiante tettoia, essa aveva un argenteo ordine di verghe congiunto con avorio e limitari che stridevano acuti sotto il tuo becco e battenti che ormai gemono abbandonati! vuoto adesso quel fortunato carcere: non si odono più gli schiamazzi di quella angusta casa. Psittace dux volucrum, domini facunda voluptas, humanae sollers imitator, psittace, linguae, quis tua tam subito praeclusit murmura fato? Hesternas, miserande, dapes moriturus inisti 5 nobiscum, et gratae carpentem munera mensae errantemque toris mediae plus tempore noctis vidimus. Adfatus etiam meditataque verba reddideras. At nunc aeterna silentia Lethes ille canorus habes. cedat Pha thontia vulgi 10 fabula: non soli celebrant sua funera cygni. At tibi quanta domus rutila testudine fulgens, conexusque ebori virgarum argenteus ordo, argutumque tuo stridentia limina cornu et querulae iam sponte fores! Vacat ille beatus 15 carcer, et augusti nusquam convicia tecti. COMPETENZE ATTIVE Per confrontare Nel mondo ellenistico, così come in quello latino, è frequente la celebrazione degli animali d affezione. Anche nella letteratura italiana, nella produzione di numerosissimi autori, si trovano liriche o racconti che hanno come oggetto la rappresentazione degli animali (per esempio, per restare nell ambito dei volatili, Il passero solitario di Giacomo Leopardi, La rondinella di Tommaso Grossi, X agosto di Giovanni Pascoli). Prendi in esame un brano fra quelli ritenuti più significativi nella storia della letteratura italiana, per evidenziare quali siano le peculiarità della rappresentazione degli animali e come la visione del singolo autore differisca da quella di Stazio o da quella di altre voci letterarie del mondo latino; prepara poi un dossier collettivo con i tuoi compagni di classe. 363

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale