Silvae

L autore Stazio Silvae T6 Tu canterino non ci sei più! tratto da Silvae II, 4 italiano Stazio esprime con toni di affetto il compianto per la morte dell amico di Atedio Meliore: il pappagallo ammaestrato che allietava le serate del destinatario e dei suoi ospiti. 5 10 15 O pappagallo, re degli uccelli, chiacchierina gioia del padrone, o pappagallo, instancabile imitatore della favella umana, chi troncò la tua voce con un destino così improvviso? Ancora ieri, poverino, prossimo alla tua fine, partecipavi con noi al pranzo e ti vedemmo beccare i doni della gradita mensa e aggirarti per i letti triclinari per più di metà della notte. Tu ci avevi ripetuto frasi e parole da te imparate. Ma ora tu, quel canterino che eri, abiti gli eterni silenzi del Lete. Ceda di fronte a te la leggenda popolare di Fetonte: non solo i cigni celebrano cantando i loro funerali.1 Ma che magnifica casa era quella che tu abitavi, una gabbia fulgida di rutilante tartaruga con una serie di verghette d argento incassate nell avorio, 2 con quelle soglie che acutamente stridevano pei colpi del tuo becco e quelle porte che ormai gemono da sole. Adesso quella tua prigione dorata è rimasta vuota e tace il vociare della tua regale dimora. Qua si adunino gli uccelli ammaestrati, a cui la Natura ha concesso il privilegio insigne della favella; pianga l uccello sacro a Febo3 e lo storno che sa imprimere profondamente nella sua memoria le parole udite, e le piche, oggetto di metamorfosi a seguito del loro certame aonio,4 e la pernice che sa pronunciare senza interruzione le parole che ripete, e la sorella che sola si lamenta nel suo nido bistonio.5 Venite qua confondendo i vostri lamenti, guidate verso il rogo i funerali del vostro parente e tutti apprendete questo lacrimevole canto: 1. i cigni i loro funerali: si pensava che la morte del cigno, uccello caro a Fetonte, fosse preceduta da un ultimo bellissimo canto. Da questa credenza deriva il modo di dire canto del cigno per significare l ultimo atto di una situazione prima della fine; con ciò si definisce simbolicamente anche l ultima opera prima del ritiro o della morte di un artista. 2. una gabbia nell avorio: descrizione del materiale con il quale è costruita la gabbia dove viveva l uccello. Il poeta si sofferma qui sul dettaglio prezioso per descrivere l intarsio e la decorazione dell oggetto che evidentemente è ricoperto, a mo di tetto, da carapace di tartaruga, mentre le sbarre sono di avorio e metallo. 3. l uccello sacro a Febo: il corvo, il primo invitato al compianto del pappagallo. 4. le piche certame aonio: le piche sono le gazze e Stazio fa allusione alla metamorfosi delle Pieridi, che avevano sfidato le Muse nel canto e per la loro insolenza e superbia erano state punite con la trasformazione in uccelli. Il mito è narrato da Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi (vv. 294-340) e l episodio è ambientato in Beozia; per questo motivo Stazio utilizza il nesso Aonio certamine, «certame aonio (l attributo Aonius vale per dell Aonia , beotico oppure, con esplicito riferimento alla poesia, delle Muse ). 5. la sorella nido bistonio: allusione a Filomela. Bistonius è un aggettivo utilizzato per indicare la Tracia, terra dove è ambientato il mito narrato, per esempio, da Ovidio nel sesto libro delle Metamorfosi (vv. 412-674) e che vede Filomela trasformata in usignolo, Procne in rondine e Tèreo in upupa. Del mito Stazio rievoca però solo la figura di Filomela, perché le specie di uccelli qui considerate sono quelle maggiormente famose per le doti canore e quindi degne di piangere il pappagallo canterino di Atedio Meliore e di rendere onore alle qualità dimostrate in vita. 361

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale