Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE Analisi del testo Il significato della scena La supplica di Tìdeo è la richiesta a tutti i compagni presenti di portargli il capo di Melanippo, colui che l ha colpito a morte e del quale egli brama vendetta. Il folle proposito sostituisce qualsiasi altro desiderio, persino quello di ritornare da morto in patria. Tìdeo sembra nutrire odio per il proprio corpo che l ha abbandonato nelle forze (vv. 738-739: odi artus fragilemque hunc corporis usum, / desertorem animi; l utilizzo del sostantivo desertor sottolinea come Tìdeo percepisca l incapacità fisica, provocata dal colpo ricevuto, come una forma di tradimento rispetto al vigore d animo che lo spinge alla battaglia). L anafora* del sostantivo caput (v. 739) accelera il ritmo narrativo in un apostrofe convulsa, con la quale sono esortati compulsivamente prima Ippomedonte (I, precor, v. 742, con l imperativo del verbo eo posto in enfasi all inizio dell esametro) e poi Capàneo a soddisfare il desiderio di Tìdeo. L inserimento del vocativo Melanippe nella prima parte del v. 740 sembra aggiungere una nota morbosa nell esternazione del desiderio della persona lontana: in questo caso una brama negativa, foriera di morte, quasi in una sorta di ribaltamento del tòpos nel quale un innamorato desidera e invoca la presenza della persona amata. L orrore del cannibalismo Il ritratto dell eroe negativo assume i contorni foschi del macabro in un climax* ascendente, dove dall ira e dalla vendetta si passa alla fame di sangue, che Tìdeo sazia con un atto orrendo di cannibalismo, rodendo il cranio di Melanippo: un atto che supera persino la capacità di sopportazione di Pàllade Atena, la quale fugge via cercando di purificare la vista dall orribile spettacolo (vv. 764-766). La pagina staziana offre un esempio della vividezza e dell espressionismo, a tratti esasperato, cui ricorre il poeta, il quale amplifica le passioni dei personaggi (e il risultato che ne consegue nell azione) con un gusto quasi filmico. In merito, nota come il punto di vista, nel momento culminante dell orrore, si sposti sullo sguardo di Atena: illum effracti perfusum tabe cerebri / asp cit et vivo scelerantem sanguine fauces (vv. 760-761). A questo si aggiunge una morbosità nel dettaglio orrido, funzionale a rendere manifesto l abbandono all irrazionalità cieca, al furore e alle passioni devastanti contro ogni morale e legge costituita. L espressionismo e l effetto orrorifico dell insieme sono creati attraverso un dosaggio di toni che aumentano l effetto tragico, nero e macabro dell azione: dalla disperazione per l incapacità fisica che sottrae Tìdeo al campo di battaglia, si passa a un crescendo di follia omicida che approda a un euforia quasi collettiva appagata solo dalla vendetta materiale e, in battuta finale, dall empio atto di cannibalismo. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Rispondi alle seguenti domande di comprensione: puoi rispondere a ogni domanda singolarmente (massimo 5 righe a risposta), oppure scrivere un testo unico che comprenda tutte le risposte (massimo 1520 righe totali). a) Come reagisce Tìdeo al proprio ferimento? b) Qual è la richiesta dell estrema preghiera di Tìdeo? c) Che cosa accade quando Melanippo viene portato al suo avversario? d) Come reagisce Atena alla scena? ! repetita iuvant L ACCUSATIVO DI RELAZIONE L accusativo di relazione ha lo stesso valore di un complemento di limitazione (à p. 513): serve cioè a limitare l ambito di azione espresso da un aggettivo o da un participio (cfr. effultum gemina latera inclinantia parma al v. 731). detto anche accusativo alla greca, perché è un costrutto tipico di questa lingua, ed è usato soprattutto in poesia. 352 Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: nelle frasi proposte individua gli accusativi che hanno valore di relazione.

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Età imperiale