T3 LAT - Portatemi Melanippo!

L ET IMPERIALE T3 Portatemi Melanippo! tratto da Tebaide VIII, 728-766 latino La scena finale dell ottavo libro (interamente dedicato alla battaglia tra i due schieramenti) è tutta concentrata sull uccisione dell eroe tebano Melanippo e sull episodio di cannibalismo perpetrato da Tìdeo ormai in punto di morte. Subito prima di questi versi, Tìdeo, colpito mortalmente con un asta da Melanippo, riesce con le ultime forze a scagliare un dardo e ferirlo, a sua volta, a morte. Metro: esametri Tu nc tr ste s so c | cu p du m be lla re qu s a rdo r! Tunc tristes socii cupidum bellare quis ardor! et poscentem hastas mediaque in morte negantem 730 expirare trahunt, summique in margine campi effultum gemina latera inclinantia parma ponunt, ac saevi rediturum ad proelia Martis promittunt flentes. Sed et ipse recedere caelum ingentesque animos extremo frigore labi 735 sensit, et innixus terrae, «Miserescite , clamat, «Inachidae: non ossa precor referantur ut Argos Aetolumve larem; nec enim mihi cura supremi funeris: odi artus fragilemque hunc corporis usum, desertorem animi. Caput, o caput, o mihi si quis 740 apportet, Melanippe, tuum! Nam volveris arvis, fido equidem, nec me virtus suprema fefellit. I, precor, Atrei si quid tibi sanguinis umquam, Hippomedon, vade, o primis puer inclyte bellis Arcas, et Argolicae Capaneu iam maxime turmae . 745 Moti omnes, sed primus abit primusque repertum Astac den medio Capaneus e pulvere tollit spirantem laevaque super cervice reportat, terga cruentantem concussi vulneris unda : 728-735. Tunc tristes terrae I compagni (tristes socii) trascinano via (trahunt) Tìdeo (eum sottinteso), ancora desideroso di combattere (cupidum bellare), e lo depongono fuori dal campo di battaglia, mettendo il corpo in fin di vita tra due scudi come sostegno (gemina parma ponunt: nota l allitterazione* in enjambement*) e cercando di rassicurarlo che presto tornerà a combattere. quis ardor: inciso; quis è aggettivo interrogativo con valore esclamativo ( che ardore! ). poscentem negantem: participi presenti riferiti a Tìdeo, che chiede altre 350 ! repetita iuvant p. 352 à lance da scagliare contro il nemico e si rifiuta di morire anche quando si trova proprio in punto di morte (media in morte). effultum parma : disteso il corpo piegato su due scudi ; latera inclinantia è accusativo di relazione. saevi flentes: piangendo [gli] promettono che tornerà (rediturum, sott. eum esse) alle battaglie del crudele Marte . recedere caelum: il cielo allontanarsi (è la sensazione di chi sta morendo). ingentesque animos: è il soggetto della seconda delle due infinitive rette da sensit, il cui verbo è labi (infinito di labor, scivolare [via] ). 735-744. Miserescite turmae Mise rescite fefellit: « Abbiate pietà (Miserescite) grida (clamat) o Argivi, non prego (non precor) che le [mie] ossa vengano riportate ad Argo o alla casa d Etolia; non mi preoccupa infatti l estrema sepoltura: odio le membra (odi artus), questo corpo fragile e inutile che ha tradito l anima. Il tuo capo, Melanippo, se qualcuno mi portasse il tuo capo! Tu sei là, ne sono certo (fido equidem), che ti rotoli nel campo (volveris arvis); il mio valore non m ha ingannato nel momento supremo (trad. A. Traglia e G. Aricò). Inachidae: sono gli

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale