LE SILVAE

L autore Stazio in breve LE SILVAE Componimenti occasionali Stazio è autore anche di una raccolta di componimenti che non sono riferibili al genere epico. Il titolo Silvae, di difficile interpretazione, costituisce un caso raro nell antichità e prima di Stazio adottato forse da Lucano (à p. 180). Con questo titolo il poeta vuole verosimilmente suggerire il carattere estemporaneo e miscellaneo dell insieme di componimenti, tra loro differenti per destinatari, committenti, temi e metri. Minimo comun denominatore della raccolta, costituita da cinque libri (pubblicati tra il 92 e il 95 d.C. con l ultimo postumo e preceduti ciascuno da una prefazione in prosa), è il carattere occasionale che caratterizza ogni testo. L ispirazione deriva da momenti e personaggi (amici e uomini in vista nella società) della quotidianità del poeta, il quale presenta i suoi componimenti come frutto di improvvisazione e privi di eccessive cure letterarie e stilistiche. Le Silvae sono cinque Una poesia meno impegnata Dall insieme emerge l attitudine del poeta professionista in grado di dare dignità poetica a una materia semplice, estranea all apparato mitologico e solenne del poema epico e piuttosto suggerita dall occasione e trattata in maniera estemporanea (à vedi sotto). La volontà di distinguere le Silvae dalla Tebaide assume valore programmatico nella prefazione al primo libro: Stazio contrappone infatti il carattere ludico, distensivo e la velocità di composizione delle Silvae all accuratezza formale e al gravoso impegno dell opera epica. Nelle compiaciute dichiarazioni del poeta si rispecchia il gusto raffinato della società del tempo, così come nei singoli componimenti emergono vizi, virtù, costumi, passatempi e dettagli di vita quotidiana dei committenti e destinatari. Inoltre, non mancano testi di carattere cortigiano ed encomiastico dedicati come dono all imperatore. La figura di Domiziano rimane infatti presente anche in questa raccolta formalmente disimpegnata , ma fortemente legata alla società imperiale, all adesione politica al potere, alla città di Roma e alle sue bellezze architettoniche esaltate dalla poesia. All attenzione per la vita pubblica e lo spazio cittadino si combinano una dimensione intima e familiare (come in Silvae III, 5 dedicata alla moglie Claudia) e una costante riflessione sulla poesia. In merito, oltre all insistenza nel sottolineare la velocità di composizione (che impegna il poeta per non più di due giorni per singolo testo) e quindi anche la velocità di ricezione e fruizione del testo stesso da parte del pubblico, Stazio aggiunge una difesa della serietà di questo tipo di poesia: una poesia minore, disinvolta, ma comunque degna. Le Silvae si presentano libri di componimenti d occasione, ispirati a eventi e figure della vita del poeta. come una raccolta semplice, dalla stesura meno impegnativa, ricca di richiami alla vita pubblica e privata e di riflessioni metapoetiche. Testo PLUS Nessuna di queste poesie ha richiesto più di due giorni verbum de verbo / Silvae / Il titolo Silvae non presenta attestazioni sicure prima di Stazio (della composizione di silvae da parte di Lucano abbiamo notizia solo da fonti indirette à p. 183). Tuttavia l uso del vocabolo al singolare appare in testi retorici (Cicerone), con il significato metaforico di una foresta di , cioè una quantità . La connotazione e l idea che ne derivano è di confusione nella fase di raggruppamento del materiale che compone un insieme (per esempio una raccolta di testi). A questo significato se ne combina un altro, che avvicina silva al significato della parola greca hy`le: materia , materiale . L uso al singolare appare come titolo durante il I secolo d.C. per indicare un mélange, un insieme confuso, mentre l unica attestazione di silva per indicare l improvvisazione è in Quintiliano (Institutio oratoria X, 3, 17-18). In Aulo Gellio (II secolo d.C.), invece, silvae al plurale costituisce un titolo dotto e raffinato per indicare un opera varia e miscellanea, quasi indefinita nella materia presentata. Questa molteplicità di usi del sostantivo è quella alla quale si rifà con ogni probabilità Stazio nel definire la novità della sua raccolta poetica. 339

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale