3. Lo stile

L ET IMPERIALE in breve 3. Lo stile Lo stile di Stazio Uno stile versatile La lingua utilizzata da Stazio nelle sue opere, indipendentemente che è virtuosistico e si tratti di poesia epica o meno, come nel caso delle Silvae, rispecchia la dottrina dell autore lessicalmente ricercato: e il suo ricercato virtuosismo, che si concretizza nella selezione e combinazione di strutture i poemi epici sono sintattiche complesse. L utilizzo di un lessico ricercato, idoneo alla costruzione di immagini caratterizzati da toni alti e dall abbondanza di particolarmente espressive in grado di rendere con vividezza la scena agli occhi dello spettafigure retoriche, mentre tore, si apre alla quotidianità della cerchia nelle Silvae, all espressione degli affetti nell Achille Silvae adottano un leide, alla resa delle passioni nella Tebaide. linguaggio più fluido e apparentemente meno Nella Tebaide il tenore stilistico sempre improntato ai toni elevati dell epica e all enfasi si sofisticato. colora di tratti patetici per rendere la dismisura delle pulsioni dell animo umano e per deformare l immagine, in ossequio a una tendenza antiestetica e al gusto dell orrido, del macabro e del nero in continuità con Lucano e Seneca (IX, 17-20): «E ora quello è a terra, e tiene tra i denti il capo del nemico (bella consolazione della morte!), e muore, il maledetto, gustando la dolcezza del sangue; noi combattiamo col ferro spietato e colle torce, essi col solo odio: alla loro bestialità non occorrono armi (trad. A. Traglia e G. Aricò à T1). Tale tendenza mostra come lingua e stile siano fortemente condizionati dall artificio e dall applicazione di volta in volta con minore o maggiore variazione di figure retoriche, similitudini*, allegorie, personificazioni* di concetti astratti, combinazione di sintagmi ricercati e costruzioni sintattiche complesse. La presenza di un elevato numero di espressioni fortemente elaborate fa sì che la formulazione di un singolo concetto occupi una misura maggiore di versi rispetto a quanto avviene nelle Silvae, ma anche nell Achilleide; vedi, per esempio, la combinazione di enjambement*, iperbato*, uso del verbo al plurale con soggetto singolare nei vv. 8-10 del nono libro: profanatum Melanippi funus acerbo / volnere non aliis ultum Cadmeia pubes / insurgunt stimulis («per vendicare il cadavere di Melanippo profanato con brutale violenza, i giovani tebani insorgono con accanimento à T1). Nell Achilleide, anche per la differenza nelle tematiche affrontate, Stazio utilizza una gradazione di toni in parte differenti dalla Tebaide, calando l azione in un atmosfera privata, familiare e abbassando il patetismo e la deformazione che caratterizzano la Tebaide. La varietà di toni e temi nelle Silvae mostra invece la versatilità dello stile remissior (cioè più basso, più umile , semplice, apparentemente veloce e frutto di improvvisazione), con il quale il poeta sa coniugare, da un lato, il carattere fortemente letterario e retorico delle immagini nelle quali hanno ampio spazio la mitologia e l erudizione e, dall altro, la fluidità dello stile e del lessico. à L episodio di Tìdeo e Melanippo in un altorilievo del frontone posteriore del tempio A dell antica Pyrgi (nell odierna Santa Severa), 470-460 a.C. 340

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale