1. La vita

L ET IMPERIALE in breve 1. La vita Stazio nasce fra il 50 La nascita e la formazione Le notizie sulla vita di Publio Papinio Stazio provengono per e il 60 d.C. a Napoli, la maggior parte dalle Silvae, nelle quali spesso lo stesso autore inserisce riferimenti autobiodove si forma alla grafici. Stazio nasce a Napoli, in un anno compreso tra il 50 e il 60 d.C. allievo del padre, scuola del padre, per Papinio, insegnante di grammatica che ha una scuola a Napoli. Qui Stazio ha una prima poi trasferirsi a Roma e divenire poeta per formazione e poi si trasferisce a Roma, dove il padre verosimilmente apre una scuola dopo necessità economiche. il 69 d.C.; nell Urbe si dedica, per necessità economiche (à vedi sotto), alla poesia e inizia a ottenere successi come poeta e oratore. Stazio trionfa nelle Dai successi alla morte Una tappa importante della sua carriera è la vittoria ai ludi Albagare di poesia dei ludi ni, gare di poesia che si tenevano durante i Quinquatria Minervae (feste in onore di Minerva) Albani, ma è sconfitto e che erano state istituite nella sua villa di Alba dall imperatore Domiziano, suo protettore. nei ludi Capitolini; muore Stazio riporta invece una sconfitta (della quale non si riescono a ricostruire le motivazioni a probabilmente intorno al 96 d.C. causa della mancanza di fonti) ai prestigiosi ludi Capitolini. Le fonti relative al poeta ci con- sentono di avere notizie fino all anno 96 d.C., dopo il quale di Stazio non si sa più niente: si può ipotizzare dunque che sia morto in quell anno, verosimilmente dopo o durante un periodo di ritiro nella natìa Napoli. 2. Le opere Stazio è innanzitutto poeta epico e l opera di maggior impegno è la Theba is ( Tebaide ), pubblicata nel 92 d.C., in dodici libri, in esametri. Allo stesso genere appartiene l Achille is ( Achilleide ), testo del quale rimangono solo il primo libro e alcuni versi della sezione iniziale del secondo. A Stazio si deve inoltre la stesura di una raccolta, intitolata Silvae (letteralmente Selve ), di componimenti di argomento vario, suddivisi in cinque libri. La VIVA VOX STAZIO NELLA TESTIMONIANZA DI GIOVENALE Sul fatto che Stazio, accanto a opere impegnate, sia stato probabilmente autore anche di testi a uso dei pantomimi ci informa il poeta satirico Giovenale (à p. 450), secondo il quale li avrebbe composti per far fronte alle necessità economiche (Satire III, 7, 82-87): Si accorre ad ascoltare la gradevole voce e il carme della sua amica, la Tebaide, quando Stazio allieta l intera città fissando il giorno: con tanta dolcezza sa colpire gli animi rapiti, con tanto fervore il popolo lo ascolta. Ma dopo aver distrutto le sedie con i suoi versi, lui muore di fame se non vende a Paride [un famoso pantomimo] la sua Agave ancora intatta. (trad. B. Santorelli) Se quanto scrive Giovenale è vero, dunque, il grande successo del poema epico non avrebbe garantito a Stazio guadagni sufficienti, tanto da costringerlo a comporre anche opere più commerciali . 334 Luca Signorelli, Stazio, 1499-1502. Orvieto, Cappella di San Brizio.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale