Fino a noi - Le fonti del Clitunno nelle rappresentazioni

L ET IMPERIALE d Fino a noi Le fonti del Clitunno nelle rappresentazioni dei moderni L incantevole bellezza delle sorgenti del Clitunno ha ispirato molti artisti e scrittori moderni, forse invitati anche dalla descrizione offerta da Plinio il Giovane ad ammirare con i propri occhi questo spettacolo della natura. Tra gli altri, anche il celebre poeta romantico inglese George Byron (1788-1824), in esilio volontario dalla sua patria, durante un lungo soggiorno in Italia, visitò l Umbria, rimanendo particolarmente affascinato da tre siti acquatici, il lago Trasimeno, le cascate delle Marmore e le fonti del Clitunno, che celebrò nei suoi versi. In una delle sue opere più note, Il pellegrinaggio del giovane Aroldo (Child Harold s Pilgrimage), ampio poema narrativo in quattro canti, di ispirazione latamente autobiografica, egli dedica alcune strofe al Clitunno, glorificandone il limpido splendore e rendendo omaggio al tempietto, sede dell antico genius loci. But thou, Clitumnus! in thy sweetest wave Of the most living crystal that was e er The haunt of river-Nymph, to gaze and lave Her limbs where nothing hid them, thou dost rear Thy grassy banks whereon the milk-white steer Grazes the purest God of gentle waters! [...] And on thy happy shore a Temple still, Of small and delicate proportion, keeps, Upon a mild declivity of hill, Its memory of thee; beneath it sweeps Thy current s calmness [...] Ma tu, o Clitunno! dalla tua dolcissima onda del più lucente cristallo che mai abbia offerto rifugio a ninfa fluviale, per guardarvi dentro e bagnare le sue membra ove nulla le nascondeva, tu innalzi le tue rive erbose lungo le quali pascola il giovenco bianco 320 come il latte; o tu il più puro Dio di acque miti! [...] E sulla tua felice sponda un Tempio, di minuta e delicata struttura, mantiene ancora, sul mite declivio di una collina, il ricordo di te; sotto ad esso scorre la tua placida corrente [...] (G. Byron, Childe Harold s Pilgrimage, c. IV, st. 66-67, trad. A. Ricci, con adattamenti) Per quanto riguarda la letteratura italiana, merita senz altro di essere ricordata la solenne ode di Giosue Carducci, Alle fonti del Clitumno, inclusa nel primo libro delle Odi barbare, in cui il poeta, intessendo la descrizione naturalistica di motivi letterari e riferimenti storici, celebra l equilibrio e l integrità del mondo classico, in opposizione al fanatismo religioso del Medioevo. L ode appare ricca di reminiscenze pliniane, in particolare, la raffigurazione del gorgoglìo della sorgente e del riflesso verde delle piante nelle acque cristalline del fiume, che sembra quasi tradurre il testo latino. Tutto ora tace. Nel sereno gorgo la tenue miro sal ente vena: trema, e d un lieve pullular lo specchio 80 segna de l acque. Ride sepolta a l imo una foresta breve, e rameggia immobile: il diaspro par che si mischi in flessuosi amori con l ametista. 85 E di zaffiro i fior paiono, ed hanno dell adamante rigido i riflessi, e splendon freddi e chiamano a i silenzi del verde fondo. (G. Carducci, Alle fonti del Clitumno, vv. 77-88)

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale