PLINIO IL GIOVANE

Il contesto letterario La letteratura all'apogeo dell'impero dell equilibrio cosmico, come del resto si intravede anche in questo passo: l uomo, per quanto alla nascita sia indifeso, nudo e piangente, è comunque definito animal ceteris imperaturum, l essere vivente destinato a regnare su tutti gli altri. Le convinzioni filosofiche non possono però scacciare del tutto, per un uomo di scienza come Plinio, la dolorosa consapevolezza della fragilità della condizione umana, poiché la sua attenzione è rivolta all osservazione dei fenomeni naturali più che alle consolazioni interiori. Unicità e solitudine dell uomo L argomento affrontato spinge Plinio a sforzarsi di abbellire il suo discorso, adoperando una serie di espedienti retorici che possano trasmettere al lettore la centralità del tema e la viva partecipazione dell autore. Risultano particolarmente efficaci, in tal senso, le concitate enumerazioni e le ripetizioni enfatiche a cui egli fa frequentemente ricorso: è notevole la lunga enumerazione in asindeto* tramite cui Plinio elenca i vari mezzi che la natura ha fornito agli animali per proteggersi e coprirsi, che serve a mettere in luce, per contrasto, la nudità dell essere umano alla sua nascita, nudità ulteriormente sottolineata nell originale latino dal poliptoto* nudum-nuda, ma anche l utilizzo insistito del numerale unus, nelle sue varie declinazioni, che evidenzia l unicità e al contempo la solitudine dell uomo rispetto agli altri animali. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Il passo descrive l uomo come caratterizzato da una insanabile contraddizione che gli è congenita. abbastanza facile riconoscere gli spunti che nei secoli hanno aperto la strada a diverse visioni letterarie sull essere umano: spiega in che cosa consiste tale contraddizione e fai un confronto con correnti letterarie o autori italiani in cui si può intravedere il lascito di tali affermazioni. 2. Quali sono, secondo Plinio, le caratteristiche che testimoniano la debolezza dell uomo rispetto agli altri animali? PLINIO IL GIOVANE Nel panorama della letteratura latina del periodo, Plinio il Giovane appare senza dubbio una figura mediocre. Tuttavia, egli resta un rappresentante significativo dei suoi tempi e il suo epistolario, in particolare, oltre a presentare una notevole raffinatezza formale e a fornire preziose informazioni storico-letterarie, offre al lettore moderno un interessante spaccato della società del periodo. Nulla si conserva, invece, delle numerose orazioni e opere poetiche (epigrammi e brevi componimenti d occasione), di cui abbiamo solo notizia, spesso tramite il suo stesso epistolario. VIDEO Plinio il Giovane e Svetonio La vita Gaio Cecilio Secondo nasce a Como nel 61 o nel 62 d.C. e, rimasto orfano di padre in giovane età, viene affidato alle cure dello zio materno, Plinio, che lo adotta di qui l appellativo di Plinio il Giovane , per distinguerlo dallo zio. Dopo aver compiuto i primi studi a Como, perfeziona a Roma le sue conoscenze nel campo della filosofia, alla scuola dello stoico Musonio Rufo, e dell eloquenza, frequentando grandi retori come Quintiliano e Nicete Sacerdote, all epoca uno dei massimi esponenti dell oratoria asiana. Inizia a praticare l avvocatura e intraprende ben presto una carriera pubblica: è console nel 100 d.C. e successivamente, negli anni 111-112 d.C., viene nominato governatore della provincia di Bitinia e del Ponto. Probabilmente si trovava ancora in Bitinia quando muore, attorno al 114 d.C. 315

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale