Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE Analisi del testo I destinatari dell opera: agricoltori, artigiani e studiosi Questo brano appartiene alla praefatio, alla lettera prefatoria che Plinio antepose alla Naturalis historia e con la quale, nell anno 77 o 78 d.C., dedicava la sua opera al futuro imperatore Tito. Dopo aver enumerato le cariche e le benemerenze del princeps e dopo averne adeguatamente esaltate le qualità, Plinio sente la necessità di premettere, all esposizione dell argomento e delle finalità della sua opera, delle giustificazioni: non soltanto, infatti, la sua enciclopedia non si rivolge a grandi uomini di Stato o a fini letterati, ma alla gente del volgo, ai contadini e agli operai, o agli studiosi oziosi, come egli ammette nei paragrafi precedenti, facendo propria un efficace espressione luciliana (parr. 6-7: Quid ista legis, Imperator? Humili vulgo scripta sunt agricolarum, opificum turbae, denique studiorum otiosis. [...] «nec doctissimis. Manium Persium haec legere nolo, Iunium Congium volo [Lucilio, Saturae, vv. 595-596 M.]: Perché leggi queste cose, o imperatore? Sono scritte per gente umile, per la massa dei contadini e degli artigiani, e per chi studia solo a tempo perso. [...] '... e non per il pubblico più colto. Questi miei scritti non voglio che li legga Manio Persio, voglio che li legga Giunio Congio' ; trad. G. Ranucci, con adattamenti); ma si tratta anche di un opera che, per l aridità della sua materia, non lascia spazio a digressioni piacevoli o abbellimenti di stile, risultando inadeguata alla grandezza e alla cultura dell illustre dedicatario. Vi si tratta infatti della natura, ovvero della vita colta in tutti i suoi aspetti (rerum natura, hoc est vita, narratur), anche quelli meno nobili, e ciò richiederà necessariamente l impiego di termini specifici, a volte anche rozzi o persino di provenienza barbarica . Un nobile proposito A sua discolpa, Plinio può però addurre il fatto che non vi sia un altro autore latino che prima di lui abbia tentato di percorrere questa strada, né un altro autore greco che abbia mai trattato in maniera così organica e inclusiva tutti gli argomenti che vengono raccolti all interno del termine enciclopedia il solo fatto di aver perseguito un così nobile scopo, cioè quello di raccogliere un sapere variegato con il proposito di giovare agli altri e non semplicemente di dilettarli, rende l impresa meritevole, anche qualora non si sia riusciti nell intento di dare lustro o gradevolezza a una materia ardua e oscura. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Il passo è caratterizzato da due atteggiamenti in contrasto tra loro: la modestia dell autore nei confronti delle proprie capacità e della propria opera e la novità della materia trattata. Rintracciali nel testo e spiegali. 2. Qual è la materia trattata nell opera di Plinio il Vecchio, anticipata da questi paragrafi della sua prefazione? Rispondi con precisi riferimenti al testo. ANALISI 3. Analizza le forme dictu e legentibus nell espressione iucunda dictu aut legentibus blanda (r. 4). Quale figura retorica di posizione vi riconosci? 4. Quale figura retorica riconosci, invece, nell espressione aut rusticis vocabulis aut externis, immo barbaris etiam (r. 6)? Che cosa vuole sottolineare l autore? COMPETENZE ATTIVE Per discutere Nella sua presentazione dell opera di Plinio, Italo Calvino (1923-1985) mette in luce come il pregio della Naturalis historia, in considerazione anche della opinabilità di quanto viene raccontato, sia di carattere più letterario che scientifico: «Quando parliamo di Plinio non sappiamo mai fino a che punto possiamo attribuire a lui le idee che esprime: suo scrupolo è infatti di metterci di suo il meno possibile, e tenersi a quanto tramandano le fonti: e ciò conformemente a un idea impersonale del sapere, che esclude l originalità individuale. Per cercare di comprendere qual è veramente il suo senso della natura, quanto posto ha in esso l arcana maestà dei princìpi e quanto la materialità degli elementi, dobbiamo tenerci a ciò 312

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Età imperiale