T1 ITA - Il ritratto di Annibale

L ET IMPERIALE T1 Il ritratto di Annibale tratto da Punica I, 56-112 italiano Quasi in apertura del suo poema, subito dopo l invocazione alle Muse e l esposizione degli antefatti mitici dello scontro tra Romani e Cartaginesi, Silio Italico propone il ritratto di uno dei protagonisti assoluti della sua narrazione epico-storica, il cartaginese Annibale. 60 65 70 75 80 Spinto dalla sua indole, costui fu avido e infido, soverchiante in astuzia, ma lontano dal giusto. In armi, nessun timore degli dei, un valore sfrontato che disprezzava l onore della pace, ardeva nel profondo dell animo per la sete di sangue umano. Con la virente forza della sua gioventù brama cancellare le Egadi, disonore degli avi, e affondare nel siculo mare i trattati.1 Gli dà coraggio Giunone e travaglia l animo con la speranza di onori. E già nei suoi sogni occupa il Campidoglio o valica a marce serrate le cime delle Alpi. Spesso anche i servi, riscossi dal sonno, dalla soglia sussultarono per la sua voce minacciosa nei vuoti silenzi e lo trovarono immerso nel sudore a preparare future battaglie e a combattere guerre immaginarie. Quest odio nei confronti dei confini Italici e dei campi Saturni lo aveva aizzato, già da bambino, il furore paterno, generato dalla stirpe sarrana2 dell antico Barca, risaliva indietro con gli avi remoti fino a Belo.3 Infatti quando, vedova del marito, Didone fuggì, schiava, da Tiro, un giovane discendente di Belo aveva fuggito le empie armi del crudele tiranno e le si era unito come compagno in ogni vicissitudine.4 Nobilitato da questa discendenza e ammirato delle sue imprese, come ad Annibale fu dato di parlare e articolare le prime parole, solerte nell alimentarne il furore, Amilcare5 seminò nel suo petto di bambino la guerra contro i Romani. V era nel mezzo della città un tempio, consacrato ai mani della progenitrice Elissa6 e venerato con avìto terrore dai Tiri, 1. con la virente forza trattati: il riferimento è alla battaglia navale combattuta nei pressi delle isole Egadi nel 240 a.C., con la quale il vittorioso generale romano Gaio Lutazio Càtulo aveva posto fine alla prima guerra punica. 2. sarrana: cioè proveniente da Sarra, antico nome della città fenicia di Tiro. 300 3. risaliva fino a Belo: Silio Italico immagina una diretta discendenza di Annibale da Didone, annoverando fra gli antenati del generale cartaginese anche Belo, padre di Didone. 4. Didone vicissitudine: com è noto dal racconto virgiliano, Didone era fuggita da Tiro dopo che suo fratello, Pigmalione, aveva assassinato suo marito Sicheo ed era giunta, dopo varie peripezie, sulle coste dell Africa settentrionale, dove aveva fondato Cartagine. 5. Amilcare: Amilcare Barca, padre di Annibale. 6. Elissa: è il nome fenicio di Didone.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale