BRANI CRITICI

BRANI CRITICI 1. Erich Auerbach Il realismo di Petronio Nel suo saggio Mimesis, Erich Auerbach (1892-1957) ricorre a Petronio per discutere delle modalità di riproduzione della realtà: rispetto alla gran parte della letteratura latina, infatti, il Satyricon si caratterizza per una prospettiva che non è stereotipata o stilizzata secondo le forme canoniche. Il passo riportato si concentra sulla cena di Trimalcione e prende avvio dalla cerchia dei commensali. 5 10 15 20 25 30 [A proposito della descrizione dei commensali di Trimalcione] Quella che ci viene presentata non è la cerchia di Trimalcione come realtà obiettiva, ma invece come immagine soggettiva, quale si forma nel capo di quel vicino di tavola, che però di quella cerchia fa parte. Petronio non dice: così ; lascia invece che un soggetto, il quale non coincide né con lui né col finto narratore Encolpio, proietti il suo sguardo sulla tavolata, un procedimento assai artificioso, un espediente di prospettiva, una specie di specchio doppio che nell antica letteratura conservataci costituisce non oserei dire un unicum, ma tuttavia un caso rarissimo. La forma esteriore di questo raccontare in prospettiva non è affatto nuova, poiché in tutta la letteratura antica vi sono persone che parlano delle loro esperienze e delle loro impressioni, ma o viene impiegata, come nei racconti d Ulisse presso i Feaci o d Enea presso Didone,1 soltanto un esposizione compiutamente obiettiva, oppure si tratta di presa di posizione d un personaggio di fronte a uomini o avvenimenti, da cui esso, nella cornice d un azione, è per l appunto toccato, e dove dunque l aspetto soggettivo è inevitabile e naturale anche senza arte. Qui si tratta invece del soggettivismo più spinto, che viene maggiormente accentuato dal linguaggio individuale da una parte, e per intenzione d obiettività dall altra, dato che l intenzione mira, per mezzo del procedimento soggettivo, alla descrizione obiettiva dei commensali, compreso colui che parla. Il procedimento conduce a un illusione di vita più sensibile e concreta, in quanto, descrivendo il vicino di tavola la compagnia a cui egli stesso appartiene, il punto di vista vien portato dentro all immagine, e questa ne guadagna in profondità così da sembrare che da uno dei suoi luoghi esca la luce da cui è illuminata. [ ] [Lo stile del Satyricon] Più che qualunque altro scritto dell antichità esso s avvicina alla concezione moderna della rappresentazione realistica, e non tanto per l umiltà dell argomento, quanto per la descrizione precisa, non schematica, dell ambiente sociale. Le persone che si riuniscono presso Trimalcione sono liberti parvenus2 dell Italia meridionale del primo secolo, dei quali hanno le idee e la lingua non letterariamente stilizzata; tutte cose che si trovano difficilmente altrove. La commedia ci dà l ambiente sociale in modo molto più generico e schematico, in luoghi e tempi più imprecisi, e ha soltanto scarsi accenni al linguaggio individuale dei personaggi; nella satira si hanno parecchi spunti simili, ma la rappresentazione è meno diffusa, bensì piuttosto moralistica e rivolta alla critica di qualche determinato vizio o ridicolaggine; il romanzo, infine, la fabula milesiaca,3 al cui genere appartiene anche il 1. nei racconti d Ulisse presso Didone: nell Odissea e nell Eneide, la maggior parte delle avventure vissute da Ulisse e da Enea dopo la distruzione di Troia è raccontata dai due eroi, scampati a un naufragio, con la tecnica del flashback. Il racconto di Ulisse ad Alcìnoo, re dei Feaci, occupa i libri VIII-XII dell Odissea; quello di Enea a Didone, regina dei Cartaginesi, si legge nei libri II-III dell Eneide. 2. parvenus: il termine parvenu è un prestito dal francese e significa letteralmente arrivato : nel suo uso comune ha un accezione negativa e indica coloro che, avendo migliorato improvvisamente la propria condizione sociale, si trovino in contesti e situazioni che richiederebbero una determinata educazione, che a essi tuttavia manca. 3. la fabula milesiaca: à pp. 277 e ss. 269

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale