Tua vivit imago - volume 3

L autore Petronio 30 35 40 bo. Asinus in tegulis. 3. Cum adhuc capillatus essem, nam a puero vitam Chiam gessi, ipsimi nostri delicatus decessit, mehercules margaritum, caccitus et omnium numerum. 4. Cum ergo illum mater misella plangeret et nos tum plures in tristimonio essemus, subito stridere strigae coeperunt; putares canem leporem perse qui. 5. Habebamus tunc hominem Cappadocem, longum, valde audaculum et qui valebat: poterat bovem iratum tollere. 6. Hic audacter stricto gladio extra ostium procucurrit, involuta sinistra manu curiose, et mulierem tanquam hoc loco salvum sit, quod tango! mediam traiecit. Audimus gemitum, et plane non mentiar ipsas non vidimus. 7. Baro autem noster introversus se proiecit in lectum, et corpus totum lividum habebat quasi flagellis caesus, quia scilicet illum tetigerat mala manus. 8. Nos cluso ostio redimus iterum ad officium, sed dum mater amplexaret corpus filii sui, tangit et videt manuciolum de stramentis factum. Non cor habebat, non intestina, non quicquam: scilicet iam puerum strigae involaverant et supposuerant stramenticium vavatonem. storia da far venire i brividi, come un asino sul tetto. 3. Quando ancora avevo la mia bella chioma, che da ragazzino facevo vita da gran signore, morì il culino d oro del nostro padrone, una perla, accidenti, uno sprimpellino che vi aveva tutti i suoi numeri. 4. Mentre la madre poveretta se lo piangeva, e noi gli facevamo la veglia funebre in tanti, le streghe cominciano a stridere: pareva un cane che insegue la lepre. 5. C era allora con noi un Cappàdoce, uno stangone, forzuto e che niente gli metteva paura; poteva alzare da terra un bue inferocito. 6. Questo, impugnata alla brava la spada, si precipitò alla porta, col mantello bene intorcinato alla mano sinistra, e trafisse una di quelle femmine, proprio qui, nel posto che mi tocco che gli dèi me lo salvino! , sentiamo un lamento mica storie! e non le vediamo più. 7. Ma il nostro tipaccio, rientrato, si buttò sul letto, il corpo tutto un livido ci aveva, come lo avessero steso a frustate, perché di sicuro lo aveva toccato la mano stregata. 8. Chiusa la porta, noi torniamo alla funzione, ma nel mentre che la madre abbracciava il corpo del figlio, lo tasta e si accorge che è diventato un manichino di paglia. Non aveva il cuore, né l intestino, né nient altro: puoi giurarci che le streghe s erano portato via il corpo del ragazzino e al suo posto avevano messo un fantoccio impagliato. Cum vitam Chiam gessi: parentesi nostalgica di Trimalcione, che racconta della sua giovinezza; gli abitanti di Chio erano famosi per la vita lussuriosa che conducevano. delicatus margaritum caccitus: i termini si riferiscono tutti al giovane favorito dal padrone di Trimalcione e ne indicano la grazia quasi femminile (delica tus), la straordinaria bellezza (margaritum: è il nominativo neutro, meno comune del sostantivo femminile margarita, perla ), la delicatezza (caccitus: questa parola è però di significato incerto, e potrebbe essere un espressione colloquiale). subito stridere strigae: nota l allitterazione*; le strigae erano creature notturne dotate di malefici poteri, da questo termine deriva l italiano strega. Cappadocem: gli schiavi della Cappadocia avevano fama di essere molto robusti, ma non particolarmente intelligenti. audaculum: nel latino popolare il suffisso -culus perde la propria funzione di diminutivo e diventa la forma principale per gli aggettivi positivi. stricto gladio procucurrit: il Cappàdoce fa come ha fatto Nicerote nel racconto precedente (rr. 11-12): esce con la spada sguainata, tirando fendenti in aria per cercare di colpire le streghe, o almeno di allontanarle. salvum sit, quod tango: formula di scongiuro per evitare che succeda qualcosa alla parte citata: anche il solo fatto di parlare delle strigae può essere fonte di sciagura. Baro: sciocco : aprendo la porta, il Cappàdoce ha permesso ad alcune streghe di entrare e portare via il corpo. mala manus: tocco malefico . La credenza che il tocco di un essere malefico possa avere effetti letali su chi lo riceve è diffusa in molte tradizioni popolari; questa convinzione, che probabilmente nasce dalla necessità, da parte di comunità prive di adeguate conoscenze mediche, di spiegare i decessi improvvisi, è ancor oggi un elemento largamente adoperato in film e romanzi di ambientazione fantastica. dum amplexaret: il dum temporale con il congiuntivo appartiene al latino popolare, così come la forma attiva di amplexor ( abbracciare ). manuciolum vavatonem: manichino e bamboccio : si tratta di hapax*, cioè parole che non hanno altra attestazione. 261

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale