T6 ITA - Un epico guazzabuglio

L ET IMPERIALE T6 Un epico guazzabuglio tratto da Satyricon 59, 2-7; 60, 1-3 italiano Questo passo è un esempio delle tonalità parodiche presenti nel Satyricon. Durante il banchetto a casa di Trimalcione (à T5) per intrattenere gli ospiti compaiono degli attori incaricati di interpretare episodi tratti dalla mitologia greca: la scena che si presenta agli occhi del lettore è doppiamente straniante perché al racconto di Encolpio, che narra la vicenda dal proprio punto di vista, si affianca la voce di Trimalcione stesso, che illustra la messa in scena leggendo un copione in latino. Il testo, decisamente improbabile, permette di capire che lo scopo della rappresentazione è creare i presupposti per stupire i presenti (e il lettore) attraverso un ennesimo colpo di teatro gastronomico . 5 10 15 20 59.2. «[ ] Ridiventiamo allegri come prima, che è meglio, e gustiamoci gli Omeristi . 3. Ecco fa subito il suo ingresso la compagnia facendo strepitare le aste contro gli scudi, e Trimalcione stesso si asside su un cuscino, e mentre gli Omeristi dialogavano in versi greci, ché solitamente fanno cose insolite,1 lui a voce spiegata leggeva un copione scritto in latino.2 E subito, nel silenzio di tutti, comincia: «Lo sapete che storia rappresentano? Diomede e Ganimede erano due fratelli. 4. Elena era invece loro sorella. Agamennone la rapì e a Diana rifilò in cambio una Cerva, così adesso Omero dice come qualmente combattono fra loro Troiani e Parentini.3 5. Ma vinse lui, è chiaro, e diede sua figlia Ifigenìa in sposa ad Achille. Per questo ad Aiace gli dà di volta il cervello, e ne darà subito dimostrazione . 6. A questa didascalia di Trimalcione, gli Omeristi levarono un grido, e tra i servi che correvano qua e là, su un vassoio di duecento libbre viene portato un vitello lesso, che in più aveva un elmo sul cranio. 7. Lo segue Aiace, e brandita la spada, come fosse ammattito, lo massacra, e ora di punta, ora di taglio, con la lama infila i pezzi del vitello, e li distribuisce fra noi che stavamo lì ammirati.4 60.1. Ma non ci fu dato di restare a lungo incantati di quei trucchi, che i cassettoni del soffitto cominciarono a crepitare, e l intero triclinio ne fu scosso. 2. Costernato io balzai in piedi, temendo che giù per il tetto si calasse un qualche acrobata. Non meno stupefatti, gli altri convitati alzarono il viso, tutti in sospeso per quel che di nuovo si annunziava dal cielo. 3. Ecco allora aprirsi il soffitto e d un tratto scendere giù un enorme cerchio evidentemente staccato da una grossa botte dalla cui intera circonferenza pendevano corone d oro con delle fiale di profumo.5 (trad. L. Canali) 1. ché solitamente insolite: in latino ut insolenter solent. Il punto di vista di Encolpio è quello dell uomo comune, per il quale il teatro greco è una forma di intrattenimento estranea ai propri gusti e alla propria esperienza. 2. leggeva un copione in latino: la trama raccontata da Trimalcione è una vera e propria accozzaglia di fatti e di personaggi della mitologia greca, assolutamente priva di senso. 3. Parentini: nome inesistente, probabile 254 storpiatura di Tarentini, gli abitanti di Taranto, protagonisti nel III secolo a.C. di una guerra contro Roma che vide la partecipazione di Pirro, re dell Epiro. 4. Aiace lì ammirati: Aiace era uno degli eroi che avevano preso parte alla guerra di Troia: secondo il mito, dopo la morte di Achille i Greci si sarebbero riuniti per decidere a chi assegnare le sue armi, stabilendo infine di offrirle a Odisseo. Questa scelta avrebbe suscitato la collera di Aiace, che, in preda alla follia, si sarebbe scagliato su un gregge vicino, credendo fossero i suoi compagni. Tornato in sé, l eroe si sarebbe infine suicidato per la vergogna. 5. Ecco allora fiale di profumo: l apertura del soffitto è forse il particolare che più di tutti dà una misura della spettacolarizzazione perseguita da Trimalcione, che ricorre a stratagemmi d ogni sorta per intrattenere i commensali con trovate inaspettate e con l ostentazione delle proprie ricchezze.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale