Tua vivit imago - volume 3

L autore Petronio 120 125 130 135 140 145 150 schiavetti si accostarono ai cestelli che pendevano dalle zanne, e divisero in parti uguali i datteri freschi e i datteri secchi fra gli invitati. 41.1. Intanto io, ritirato nel mio angoletto, mi scervellavo sul perché di quel cinghiale imberrettato.16 2. Dopo che ebbi consumato tutte le possibili fanfaluche, taglio la testa al toro ed espongo a quel mio consigliere il problema che mi tormenta. 3. E quello: «Ma anche il tuo servo te lo potrebbe spiegare, non è mica un indovinello, ma una cosa chiara. 4. Questo cinghiale, che ieri era riservato alla fine della cena, i convitati invece lo misero in libertà, e così oggi ritorna al banchetto in qualità di liberto . 5. Maledissi la mia balordaggine, e non feci più domande, per non far sembrare che non avevo mai cenato fra gente così di rispetto. [ ] 47.8. E ancora non sapevamo di star faticando solo a metà della salita, come si dice, di tante sfarzosità. Infatti, con la tavola ripulita al suono dell orchestra, vengono introdotti nella sala da pranzo tre maiali bianchi, adorni di cavezze e campanelli, che avevano, come illustrò lo speaker, uno due anni, l altro tre, il terzo già sei. 9. Io pensavo che fossero arrivati i saltimbanchi, e che i maiali, come si usa nelle piazze, avrebbero fatto qualche esercizio mirabolante.17 10. Ma Trimalcione ci toglie subito dal dubbio e imbonisce: «Quale di questi volete che vi diventi subito commestibile? Ché uno spezzatino di pollo alla Penteo18 e altre balle del genere le fanno pure i contadini: i miei cuochi anche i vitelli cotti in pentola sono avvezzi a fare . 11. Manda subito a chiamare il cuoco, e senza aspettare che fossimo noi a scegliere, ordina di ammazzare quello di più anni. [ ] 49.1. Non aveva ancora spifferato tutto, quando un vassoio con il gran porco occupò tutta la tavola. 2. Noi cominciammo a meravigliarci per la celerità, e a giurare che neanche un pollo si sarebbe potuto cucinare così in fretta, tanto più invero, in quanto il porco ci sembrava di gran lunga più voluminoso di quel che era stato il cinghiale or non è guari. 3. Di poi, guardandolo Trimalcione sempre più ispettivo, «E che? E che? sbottò. 4. «Questo maiale non è stato sviscerato? Proprio no, accidentaccio. Chiamate il cuoco, chiamatelo, qui in mezzo lo voglio . 5. Il cuoco mobile e mesto davanti alla tavola dice che s è scordato di sviscerare il porco. «Come, scordato? esclamava Trimalcione. «Pare quasi che si sia solo scordato di buttarci dentro pepe e comino. Spogliatelo . 6. Il cuoco viene immediatamente spogliato e resta lì costernato fra due aguzzini. Tuttavia cominciarono tutti a supplicare, di- 16. cinghiale imberrettato: il berretto in questione è il celebre berretto frigio, un copricapo rosso conico con la punta rivolta in avanti. Di origini persiane, si diffuse fino a Roma, dove divenne il copricapo donato dal padrone agli schiavi liberati. Per il suo legame con la libertà, tale berretto conobbe ampio successo nei secoli successivi e in particolare durante la Rivoluzione francese. 17. Io pensavo mirabolante: la trasformazione della sala da pranzo in palcoscenico sembra essere definitiva: ecco che Encolpio si aspetta, da un momento all altro, l ingresso di pagliacci e giocolieri. 18. pollo alla Penteo: la figura di Penteo, leggendario sovrano di Tebe fatto a pezzi dalle baccanti e personaggio, fra le altre, di una tragedia di Euripide, viene accostata a uno spezzatino di pollo (penthiacus), pietanza che oltretutto viene sdegnosamente scartata. 251

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Età imperiale