PLUS - Il latino del Satyricon

L ET IMPERIALE Il latino del Satyricon Il latino del Satyricon è una lingua aperta, sotto ogni punto di vista, agli influssi della lingua parlata. Nel testo incontriamo un ampia serie di grecismi, di solecismi, di costrutti sintattici tipici del registro quotidiano, di fenomeni linguistici che attestano l esistenza di una varietà di latino popolare differente rispetto al latino classico della tradizione letteraria che costituirà la base per la nascita delle lingue romanze. Il lessico non solo è ricco di vocaboli che indicano referenti propri della vita di tutti i giorni, ma presenta tutta una serie di elementi morfologici che sono caratteristici del parlato: grecismi: athlon, gara ; topanta, tuttofare ; saplutum, riccone ; paronychium, pellicine delle unghie ; parapsis, insalatiera ; lasanum, gabinetto ; laecasin, una forma di imprecazione; iatralipta, medico massaggiatore ; chiramaxio, una lettiga su ruote; forme diminutive: glebula per gleba; lamellula per laminellula, con sincope; vetulus per vetus; misella per misera; audaculus per audax; manuciolum per manucium; martiolus per martellus. termini popolari: maiestus, solenne ; caldicerebrius, testa calda ; lupatria, prostituta ; promulsidare, un vassoio da antipasti ; petauristarius, saltimbanco ; apoculo, forse derivato dal preverbio greco apo- unito a un verbo derivato dal sostantivo culus; copo per caupo; ipsimus per ipse; metaplasmi, ossia passaggio di nomi da un genere all altro, generalmente dal maschile al neutro o viceversa, come vinus per vinum. La sintassi, a sua volta, è semplificata e presenta una serie di costruzioni che non appartengono allo standard 226 codificato, risultando spesso molto lontana dall eleganza classica. In particolare osserviamo: anacoluti: lupus enim villam intravit et omnia pecora tanquam lanius sanguinem illis misit; ripetizioni: modo, modo; babae babae; uso sovrabbondante di avverbi e preposizioni; sentenziosità e frequente ricorso a modi di dire e frasi fatte: in molle carne vermes nascuntur; stupire tanquam hircus in ervilia; matrem meam dupundii non facio; bella res est volpis uda; nummos modio metiri; in rutae folium coniciet; sed mulier quae mulier milvinum genus; se coleum Iovis tene re; asinus in tegulis; costruzioni ellittiche o ridondanti e ricorso alla paratassi: ego malo mihi : il soggetto espresso e il pronome in dativo sono superflui; nactus ego occasionem persuadeo: soggetto espresso e paratassi di due frasi; sedeo ego; ego nesciebam; postquam negavit, iussit illum Caesar decollari: il soggetto del primo verbo negavit va recuperato dalla proposizione precedente; frequente ricorso alla similitudine nel racconto (tamquam ). Dal punto di vista della fonetica, invece, il testo ci offre testimonianza di una serie di fenomeni che, tipici del latino parlato popolare, contribuiranno alla formazione delle varietà linguistiche romanze: forme sincopate: peduclum per pediculum; ridiclus per ridiculus; calfactus per calefactus; adiutasses per adiutavisses; intensificazione delle consonanti: dignitossus per dignitosus; lenizione: berbex per vervex.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale