3. Lo stile

L autore Petronio in breve a una serie di racconti nel racconto , ossia un susseguirsi di digressioni che consentono di ampliare il materiale trattato e, soprattutto, le prospettive e i punti di vista presenti nel testo. Il risultato è un coro di voci differenti, che si intreccia con le allusioni ai vari generi letterari e con numerosi temi che di volta in volta fanno la propria comparsa durante lo svolgimento dell azione. Tutto ciò contribuisce a creare non solo una condizione di vera e propria polifonia, cioè la possibilità di cogliere la visione dei personaggi senza alcun filtro da parte dell autore, ma realizza in un senso più ampio e concreto quel concetto di satura che probabilmente è alla base del nome stesso dell opera. Satyricon, infatti, andrebbe forse inteso come un genitivo plurale greco (derivato da un ipotetico Satirikà) che sottintende il nominativo plurale latino libri (che a volte si trova invece esplicitato, come nel caso del titolo delle Georgiche di Virgilio: Georgicon libri). Il titolo sarebbe, dunque, un esplicito richiamo al genere della satura latina (à p. 484), che è caratterizzata non tanto dall ironia quanto dalla varietà di temi e generi, peculiarità che, ancora una volta, rende legittimo parlare di pastiche letterario. 3. Lo stile Il realismo lessicale del Satyricon Nel panorama della letteratura latina, il Satyricon si caratterizza per il suo vivido realismo. Il punto di vista è inedito: sia le scene descritte che la lingua impiegata, infatti, appartengono alla vita di tutti i giorni e ci forniscono uno spaccato della quotidianità romana come vissuta dalla gente comune. In particolare, il testo è ricco di metafore*, grecismi, forme sincopate, metaplasmi: tutti elementi tipici della parlata popolare, o comunque di un contesto non linguisticamente sorvegliato. Per quanto si voglia riconoscere un intento caricaturale e dal sapore un po barocco che del resto è nello spirito dell epoca in quel gusto per elementi così sopra le righe rispetto alla tradizione, la realtà è presentata dall interno e non attraverso stereotipi e caricature, come per esempio avviene nel teatro e nella satira. Sono, infatti, gli stessi personaggi che ci fanno capire chi essi siano proprio nel momento in cui prendono la parola, e per questa ragione non è possibile individuare un vero e proprio stile in grado di descrivere la scrittura dell autore del Satyricon: la lingua adoperata, infatti, è mutevole e cangiante, adattandosi in maniera mimetica ai vari personaggi. I personaggi del Le tecniche della narrazione Dal punto di vista della tecnica narrativa il Satyricon presenta un interessante meccanismo di concatenazione delle vicende. Sia la trama che le varie digressioni dal racconto, infatti, sono anticipate e caratterizzate dalla presenza di uno o più temi che costituiscono il filo conduttore fra le sezioni. L allontanamento dalla linea narrativa principale è abilmente preparato da una serie di riferimenti che costituiscono lo spunto grazie al quale viene introdotto l intermezzo narrativo, come si può osservare prendendo in esame la novella del vetraio, in cui è narrata la storia di un artigiano che ha inventato un metodo per produrre del vetro con le stesse proprietà del metallo, ma è fatto giustiziare dall imperatore perché teme che ciò possa rendere privi di valore l oro e gli altri metalli preziosi (à T7); o la parentesi costituita dai racconti a carattere sovrannaturale in cui compaiono streghe e lupi mannari (à T8). L opera, oltretutto, segue il filo del racconto di Encolpio, che dunque svolge la funzione di narratore interno: non vi sono, pertanto, spazi per interventi dell autore, ma tutto è filtrato dalla prospettiva del protagonista. Tale peculiarità fa sì che i registri linguistici acquistino un importanza decisiva, in quanto la maggiore o minore aderenza al parlato diventa un elemento connotativo dei personaggi. Di questa peculiarità della scrittura di Petronio abbiamo numerosi esempi, in particolare nelle scene tratte dalla sequenza nota come Cena Trimalchionis, nella quale viene descritto un banchetto a casa di un ricco liberto (à T4 e T5). La trama principale e le Satyricon si esprimono nella loro parlata quotidiana e popolare: la lingua è mimetica, mutevole e all insegna del realismo. digressioni sono di volta in volta collegate da un tema chiave; l azione è sempre descritta da un narratore interno e sono i registri linguistici a connotare i personaggi. 225

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale