BRANI CRITICI

BRANI CRITICI 1. Emanuele Narducci Il poema senza eroe In questo passo, tratto dal suo saggio La provvidenza crudele. Lucano e la distruzione dei miti augustei, Emanuele Narducci si sofferma sull assenza di un vero protagonista nel Bellum civile. 5 10 15 20 25 30 Chi è l eroe della Pharsalia? Questo problema ha lungamente dominato gli studi su Lucano. Nel tentativo di rispondere alla domanda, si son fatti i nomi di tutti i personaggi principali, Cesare, Pompeo, Catone. Altri ha addirittura proposto di elevare alla dignità di eroe del poe ma la personificazione di un concetto astratto come la Libertas repubblicana. Nei confronti di dibattiti di questo genere, un certo fastidio è più che giustificato; ma sarebbe superficiale liquidare sbrigativamente la questione, quasi fosse priva di qualsiasi interesse. Non tutte le perplessità della critica derivano dal desiderio di ridurre ogni cosa a formule e schemi: almeno in parte, esse sono il riflesso della scarsa unitarietà che Lucano è riuscito a conferire al proprio poema. L unità della materia era data dallo stesso argomento: il crollo di Roma, il capovolgimento dei destini del mondo. Ciò che nel poema incontestabilmente manca, è l unità del personaggio: un requisito che tutta la critica moderna, memore di una secolare tradizione di studi, sembra pretendere dal genere epico. L epos virgiliano è sempre, implicitamente o esplicitamente, il termine di confronto: Enea si faceva carico del destino, in lui convergevano costantemente le fila dell azione; la continua presenza dell eroe, del Welthistorisches Individuum,1 allontanava l Eneide dalla struttura episodica dell epica tradizionale, per avvicinarla a una concezione spesso simile a quella drammatica. Nella Pharsalia, come si è visto, eran soprattutto la scelta dell argomento e la fedeltà programmatica al vero storico a impedire un analoga concentrazione degli avvenimenti intorno a un solo personaggio. Fino all VIII libro, le sorti di Roma si identificano con quelle di Pompeo, successivamente con quelle di Catone; la tragedia della res publica ha perciò due protagonisti, il cui avvicendarsi sulla scena corrisponde all effettivo andamento delle azioni militari. D altra parte non è nello stesso senso che Pompeo e Catone possono venir detti portatori del destino di Roma: se il secondo incarna i valori assoluti, l eternità delle prische virtù, la sorte di Pompeo rispecchia piuttosto il contrasto fra la passata grandezza di Roma e la sua rovinosa decadenza. Nessuno dei due eroi è tuttavia di scena fin dal primo momento: Catone, in pratica, non lo sarà che a partire dal IX libro, dopo una rapida apparizione nel II; Pompeo compare molto prima, ma solo per fuggire di fronte all incalzare di Cesare. quest ultimo, nei quadri che aprono il poema, il vero portatore dell azione: di un azione che, fin dall inizio, appare rivolta all annientamento di Roma. La 2 dei due contendenti contrappone a un Pompeo ormai incapace di iniziativa l instancabile energia che Cesare dispiega nel tentativo di affermare la propria supremazia (I 143 ss.) [ ] La lunga serie di infiniti che scandisce l ascesa di Cesare verso il sommo potere si riassume in un finale quasi :3 egli gode di aprirsi la strada attraverso la distruzione. Nell esasperato attivismo del comandante già i contemporanei avevano talvolta visto 1. Welthistorisches Individuum: lett. individuo storico-mondiale (tradotto anche come cosmico-storico o storico-universale ). Nella filosofia di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (17701831) questa espressione si riferisce a quegli individui che, nella loro esistenza, hanno realizzato un fine universale che costituisce 210 un progresso nello sviluppo dello spirito del mondo: per esempio Alessandro Magno, Cesare, Napoleone. 2. : sy`nkrisis, confronto . 3. : ex aprosdokètou, a sorpresa .

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale