Tua vivit imago - volume 3

510 Ut primum toto diduxit cornua campo Pompeianus eques bellique per ultima fudit, sparsa per extremos levis armatura maniplos insequitur saevasque manus immittit in hostem: illic quaeque suo miscet gens proelia telo, Romanus cunctis petitur cruor. Non appena la cavalleria di Pompeo allargò le sue ali in tutta la pianura, giungendo sino ai confini estremi del campo di battaglia, la fanteria leggera mescolata agli ultimi manipoli le tenne dietro e si lancio sui nemici in schiere feroci. Lì ogni popolazione combatteva con le sue armi, ma l obiettivo era per tutti il sangue romano. (trad. R. Badalì) COMPRENSIONE E ANALISI 1. Sottolinea, con precisi riferimenti al testo e in particolare al lessico utilizzato, come le due schiere siano presentate con una descrizione antitetica. 2. Quale costrutto riconosci in nexis umbonibus (v. 493)? 3. Analizza le forme verbali habitura (v. 494), movendi (v. 494) e perventum est (v. 500) e spiegane la funzione sintattica. 4. Che valore ha la congiunzione Ut al v. 506? 5. Confronta l espressione Pompeianus eques (v. 507) e la traduzione che ne viene proposta: in virtù di quale figura retorica è possibile renderla così in italiano? 6. Quali artifici retorici riconosci al v. 502 e al v. 511? Quale effetto creano sul testo? INTERPRETAZIONE E COMMENTO Il periodo delle guerre civili della tarda repubblica viene ricordato da intere generazioni come uno dei più cupi della storia romana. A partire dal passo di Lucano proposto, analizza questa tematica nell intera opera dell autore, ma riferendoti anche ad altri autori latini, sia della generazione augustea, sia appartenenti a quelle successive. Opera infine un confronto con quella che è la percezione che si ha oggi di simili eventi. 209

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Età imperiale