Fino a noi - La fortuna di Lucano

L autore Lucano d Fino a noi La fortuna di Lucano Il poema di Lucano offre alla cultura di ogni epoca una visione radicalmente alternativa della storia di Roma. L antichità L apice della fortuna del Bellum civile si colloca in età tardoantica. In quest epoca il tracollo della grandezza di Roma, la strenua difesa dei valori della Romanitas, la potente tendenza all esasperazione e alla deformazione dell immagine e il gusto manierista lucaneo costituiscono un termine di confronto significativo. Si tratta infatti di un momento di incontro e scontro con i barbari e di sconvolgimenti politici che segnano gli ultimi anni dell impero romano di Occidente. Il Medioevo Durante il Medioevo, Lucano è autore apprezzato e i suoi versi sono non di rado utilizzati per glossare manoscritti di testi storici, come esempio di connubio tra eleganza della poesia e vero storico. Il fatto che il Bellum civile sia un poema senza dèi, dove le manifestazioni meravigliose, oniriche e sovrannaturali e la magia interferiscono nella narrazione, è una peculiarità particolarmente in linea con il gusto medievale e poco compromettente in un contesto culturale cristiano. Nel XII secolo si mostra sensibile a interpretazioni allegoriche del testo lucaneo il teologo Alano di Lilla (1125 ca-1202), che nelle Distinctiones dictionum theologicalium definisce, sulla scorta di Lucano, come una guerra più che civile (à T2) quella che ha luogo tra corpo e anima . Al poema di Lucano viene perciò riservata la stessa interpretazione allegorica, seppur con modalità e misura differenti, dedicata all Eneide virgiliana. Nel componimento egli riprende al v. 53 («col tedesco furor la spada cigne ) il nesso furor Teutonicus di Lucano (I, 255-256) e ai vv. 58-60 introduce un allusione a Bellum civile VIII, 380, dove l immagine dei Parti descritti come popolazioni che fuggono lo scontro in campo aperto con il nemico è piegata da Petrarca al riferimento di popolazioni pagane orientali: «popolo ignudo paventoso et lento, / che ferro mai non strigne, / ma tutt i colpi suoi commette al vento . Il Bellum civile in Italia è stato anche soggetto a volgarizzamenti in epoche differenti e il suo influsso si riconosce, per esempio, nei Sepolcri (1807) di Ugo Foscolo (1778-1827). Inoltre, il v. 128 del primo libro, victrix causa deis placuit, sed victa Catoni, e la suggestione della grandezza morale del personaggio di Catone hanno ispirato l epigrafe «Tenea l Ciel dai Ribaldi, Alfier dai Buoni (cioè il destino parteggia per i cattivi, Alfieri per i buoni) del Misogallo di Vittorio Alfieri (1749-1803). Anche Giacomo Leopardi (17981837) subisce il fascino del poema lucaneo senza dèi e senza fiducia nel provvidenzialismo, in particolare nel Bruto Minore (1821). à Fran ois-Xavier Fabre, Ritratto di Vittorio Alfieri, 1793. Firenze, Galleria degli Uffizi. Da Dante a Leopardi Dante (1265-1321) menziona Lucano più volte e appare suggestionato dal Bellum civile non solo nella Divina Commedia, ma anche in altri testi. Anche Petrarca (1304-1374) riecheggia INTRECCI DI lo stile lucaneo nell Africa e, LETTERATURA Erìchto da per esempio, nella canzone O Dante a Goethe aspectata in ciel beata et bella. 187

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale