T2 - Il rifugio interiore (Marco Aurelio, A sé stesso)

Il disagio esistenziale e la scoperta dell interiorità T2 Il rifugio interiore Marco Aurelio A sé stesso IV, 3 Nella raccolta dei pensieri (o ricordi ) intitolati nell originale greco [parole rivolte] a sé stesso , l imperatore Marco Aurelio (121-180 d.C.), seguace dello stoicismo, offre un ampia serie di meditazioni nella forma di consigli ed esortazioni che l autore indirizza, appunto, a sé stesso in un percorso di autoedificazione spirituale. In questo passo l imperatore-filosofo sostiene che il turbamento non deriva dalle circostanze esterne, ma soltanto dall interno del proprio animo: da qui la proposta di crearsi una sorta di rifugio interiore («un campicello ), un vero e proprio luogo immaginario ma non per questo meno vero nel quale il saggio può trovare rifugio dall agitazione del mondo esterno e raggiungere la pace interiore. 5 10 15 20 25 Alcuni cercano luoghi dove ritirarsi in campagna, al mare, sui monti, e anche tu sei solito desiderare fortemente tali cose. Ma tutto questo è pura idiozia, quando ti è possibile, in qualsiasi momento tu lo voglia, ritirarti in te stesso. In nessun luogo, infatti, né più tranquillo né più calmo che nella sua stessa anima può ritirarsi un uomo, e soprattutto chi ha dentro di sé princìpi tali che, a contemplarli, si sente del tutto a suo agio. E per agio intendo nient altro che ordine interiore. Continuamente, dunque, concediti questo ritiro e rinnovati. Brevi ed elementari siano però le tue riflessioni che, appena ti si presenteranno, basteranno a cancellare ogni dolore e a rimandarti, riappacificato con te stesso, alle occupazioni a cui ritorni. Per quale motivo, infatti, non dovrai essere in pace con te stesso? Per la malvagità umana? Rifletti su questi pensieri: gli animali razionali sono nati l uno per l altro; la tolleranza è parte della giustizia; gli uomini sbagliano contro la loro stessa volontà; quanti, dopo essersi reciprocamente trattati da nemici, sospettati, combattuti, giacciono distesi, sono ridotti in cenere! Dopo aver riflettuto su tutto ciò, calmati una buona volta! [ ] Ti distrarrà la gloriuccia? Volgi lo sguardo alla rapidità con cui cala l oblio su tutte le cose, all abisso del tempo, infinito prima e dopo, alla vanità della fama, alla mutevolezza e sconsideratezza di chi sembra applaudirti, all angustia dello spazio in cui la gloria è circoscritta. Tutta la terra è un punto. E, di questa, quanto grande è quell angolino che abiti? E qui quanti e di che genere sono coloro che ti loderanno? Ricordati dunque di ritirarti in questo tuo campicello e, soprattutto, non affannarti, né strapazzarti, ma sii libero e considera le cose da maschio, da uomo, da cittadino, da animale mortale. E fra i princìpi a tua più stretta disposizione, su cui dovrai riflettere, vi siano questi due: primo, che la realtà non tocca l anima, ma ne resta fuori immobile, mentre i turbamenti derivano dalla sola nostra opinione interiore; secondo, che tutto ciò che vedi muterà in un batter d occhio e non esisterà più. Pensa continuamente a quanti mutamenti ti sei trovato già ad assistere di persona! «Il cosmo è cambiamento, la vita opinione .1 (trad. L. Civitavecchia) 1. «Il cosmo opinione : massima attribuita al filosofo greco Demòcrito di Abdèra (V-IV secolo a.C.), tra i fondatori della dottrina atomistica, per la quale il mondo è fatto di atomi in perpetuo movimento. 173

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale