BRANI CRITICI

BRANI CRITICI 1. Alfonso Traina La sentenza, chiave di volta dello stile senecano Nessuno ha saputo illustrare lo stile di Seneca meglio di Alfonso Traina (1925-2019). In queste pagine lo studioso spiega la struttura formale e le motivazioni profonde che hanno fatto della sentenza la cifra stilistica di Seneca e del suo tempo quasi un tratto caratteristico della società rispetto al periodo che caratterizzava l età tardorepubblicana (Cicerone, Cesare) e alla singola parola, spesso arcaica, che diverrà il fulcro dei testi del II secolo. 5 10 15 20 25 Certo la cellula stilistica di Seneca e della sua età è la frase, la sententia; nell epoca di Cesare e di Cicerone era stato il periodo; nell epoca di Frontone1 sarà la parola. questa la parabola della prosa letteraria latina, finché i Cristiani, portatori di una spiritualità nuova, ne restaureranno l architettura Cesare e Cicerone sono, per temperamento interessi ideali, agli antipodi. Ma la loro prosa letteraria, pur nella diversità degli atteggiamenti stilistici che differiscono anche da un opera all altra del medesimo autore, ha un carattere comune: è retta da pochi grandi centri sintattici e/o unificata da una ininterrotta trama di nessi logici. In questa struttura architettonica sembra tradursi il senso di una comunità bene organizzata, un equilibrio di valori morali politici religiosi. Tra i due punti estremi, l individuo e il cosmo, c è la mediazione della società. Per concretare questa organizzazione nella storia si può lottare e soccombere, come Cesare e Cicerone; ma alle opposte ideologie è sottesa una fede comune, un comune impegno per l edificazione di un bene che non può essere se non di tutti. L avvento dell impero segna una frattura in quest ordine. La realtà politica passa in secondo piano e individuo e cosmo si trovano di fronte. Il problema non è più l inserimento del singolo nella società e nello stato, ma il suo significato nel cosmo. Il contraccolpo stilistico di questo mutamento di valori è una prosa esasperata e irrelata che ha tanti centri e tante pause quante sono le frasi. La trama logica del discorso si smaglia in un fitto balenio di sententiae, ognuna fine a se stessa. Questo stile nasce nelle scuole dei declamatori,2 dalle ceneri dell eloquenza politica, ed è tenuto a battesimo da due madrine greche: la retorica con gli schemi convulsi dell asianesimo3 e la filosofia con l aggressività della diatriba cinica.4 [...] Lo aveva già detto Seneca dello stile di Lucilio: plus significas quam loqueris5 (ep. 59, 5). Per conseguire questo scopo i rapporti sintattici6 si contraggono e si semplificano; la parole vuote, i puri utensili grammaticali tendono a scomparire; ogni sintagma7 è teso al limite della sua forza espressiva. Da questo punto di vista si comprende come la sintassi di Seneca si allontani dalla complessità ipotattica della prosa classica, ricca di costrutti congiunzionali, e si avvicini piuttosto all agilità della lingua d uso8 e della lingua poetica. [...] Come pedagogo e maestro di Nerone, Seneca cerca di realizzare nella società romana quell età dell oro in cui egli vedeva, con Posidonio, non il regno di Saturno, ma il regno dei 1. Frontone: retore del II secolo d.C. 2. declamatori: i declamatori erano oratori che si esercitavano su cause fittizie, a partire dalla prima età imperiale. La fine della repubblica aveva infatti comportato la sparizione dell oratoria politica. 3. asianesimo: stile oratorio mol- 160 to ricco e sovrabbondante di metafore e artifici stilistici. 4. diatriba cinica: modalità argomentativa che ricorreva all ironia, alla sentenza e al paradosso, legata alla scuola filosofica cinica (derivata da alcuni allievi di Socrate). 5. plus loqueris: nel tuo stile ci sono più pensieri che parole . 6. rapporti sintattici: cioè di dipendenza di una frase dall altra. 7. sintagma: frammento di frase. 8. lingua d uso: la lingua parlata, che ovviamente si serviva di periodi meno lunghi e meno complessi di quella scritta.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale