Tua vivit imago - volume 3

se ipso contentus est. «Quomo do ergo ad illam accedit? . Quomo do ad rem pulcherrimam, non lucro captus nec varietate fortunae perterr tus; detra hit amicitiae maiestatem suam qui illam parat ad bonos casus. l uomo che è pago di sé può accostarsi a lei. «E come si accosta a lei? . Con lo stesso animo col quale andrebbe verso una cosa bellissima, non attirato dall interesse né spaventato dall incostanza della fortuna. Toglie all amicizia la sua dignità, chi se la procaccia solo con la mira rivolta ai lieti eventi. (trad. U. Boella) COMPRENSIONE E ANALISI 1. Per quale motivo l amore può essere definito insanam amicitiam? 2. Che tipo di subordinate sono introdotte da pro quo, quem e cuius (rr. 1-2)? Come spieghi l uso del modo verbale che le caratterizza? 3. Quali costrutti sintattici riconosci in consecutura sit e adpetenda sit (rr. 3-4 e 9)? 4. Che valore ha il congiuntivo possis (r. 4)? 5. Quale complemento riconosci in lucri causa (r. 5)? Sono presenti nel passo altri modi per esprimerlo? 6. Da quale artificio retorico è evidenziata la parte finale del passo? INTERPRETAZIONE E COMMENTO A partire da un tuo commento personale al passo di Seneca, argomenta sul tema dell amicizia, definendone le caratteristiche secondo il tuo punto di vista. Sfrutta al meglio il tuo bagaglio di conoscenze, facendo riferimento anche ad altri testi, letterari e non, della letteratura latina, ma anche di altre culture che studi o ti affascinano. 159

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Età imperiale