Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 35 venite. Al vedervi fuggirà questo dolore. Da dove mi parlano con voci di condanna? Atreo Preparati ad abbracciarli, padre. Riconosci i tuoi figli? Tieste Riconosco mio fratello!8 (trad. F. Nenci) 8. Riconosco mio fratello!: Tieste, all inizio del dramma, era stato riluttante ad accettare l invito del fratello, perché ne conosceva la natura crudelmente vendicativa; si era poi illuso di potersi ricredere: ora comprende la verità. Analisi dei testi Un macabro brindisi treo, che da lontano ha assistito al pasto cannibalesco dell ignaro fratello, irrompe ora sulla scena, proponendo un brindisi per celebrare la rinnovata pace fra i due. Ovviamente il suo intento è raggiungere il culmine della sua vendetta facendo bere a Tieste il sangue dei suoi figli. Tieste, che già precedentemente aveva sperimentato oscuri presagi negativi, si definisce sazio, e chiede dei suoi figli. treo risponde con un discorso tutto incentrato sull ambiguità tragica, che Tieste non può cogliere, ma lo spettatore sì: i figli sono stretti nell abbraccio del padre e sempre vi rimarranno, perché egli li ha divorati; egli darà al fratello i volti che tu brami perché a breve gli porterà le loro teste; egli verrà riempito della sua stirpe perché se ne è cibato e se ne ciberà. All atto del brindisi, però, è la natura stessa che si rivolta: le mani e la bocca di Tieste si rifiutano di afferrare la coppa e di bere; la mensa, la luce delle fiaccole, il cielo stesso sono sconvolti. Questo quadro rispecchia un luogo comune tragico, e cioè la compartecipazione della natura ai delitti umani, ma anche un principio stoico, per cui tutto è correlato, dunque il sacrilegio sconvolge non solo chi lo compie e chi lo subisce, ma anche la natura stessa. Problemi di rappresentazione Il prosieguo del dialogo ripete la scena iniziale: richiesta di vedere i figli da parte di Tieste, promessa di treo. Stavolta però il turbamento di Tieste non è più esteriore (arti, natura), bensì interiore: le viscere di Tieste sembra- 152 no gemere e addirittura parlare. La consapevolezza dell accaduto si avvicina. Di qui la battuta di treo: «Riconosci i tuoi figli? . Questa battuta è stata spesso citata nei dibattiti sulla rappresentabilità delle tragedie di Seneca, perché implica evidentemente che treo mostri al fratello le teste dei figli (che, come sappiamo da quanto precede, aveva tenuto da parte). Dunque, questa battuta necessita di un oggetto di scena: non sarebbe comprensibile alla sola lettura. D altra parte, in questo modo Seneca contravverrebbe a una regola del teatro antico, che proibiva di rappresentare scene troppo sanguinose. (A questo proposito va rilevato che i Romani avevano degli spettacoli, i cosiddetti mimi, in cui talvolta le persone venivano uccise davvero si trattava di condannati a morte; per non parlare degli spettacoli gladiatorii). La questione è tuttora dibattuta (à pp. 70-71). Una battuta passata alla storia La replica di Tieste, «Riconosco mio fratello , è tra le battute più celebri del teatro antico: in essa precipita la consapevolezza non solo del delitto, ma delle sue ragioni più intime, dell odio inesauribile di treo per il fratello, dell impossibilità di mantenere rapporti familiari di affetto in presenza del potere. Tutte cose che Tieste aveva sostenuto, in teoria, all inizio del dramma, elogiando la propria scelta di vivere lontano dal palazzo reale, in povertà; poi però si era lasciato sedurre ancora una volta dal lusso della reggia e dall invito di treo: e fatalmente era andato incontro alla rovina.

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Età imperiale