T20 ITA - L’agnizione di Tieste

L ET IMPERIALE i capelli madidi di denso unguento si sono drizzati d orrore improvviso, cade una pioggia di lacrime 20 e il volto la rifiuta, in mezzo alle parole spunta un gemito. La tristezza ama le lacrime 5 a lei consuete, tremenda brama di pianto possiede gli infelici. Vorrei lanciare luttuosi lamenti, 6 25 vorrei lacerare le vesti imbevute di porpora tiria, levare ululati vorrei. 7 Invia i segni di un lutto futuro la mente che anticipa, presaga, la sua sventura: incalza i marinai la terribile tempesta, quando la distesa del mare tranquilla senza vento si gonfia. Quali lutti o quali inquietudini ti vai fingendo, o pazzo? Offri il cuore fiducioso al fratello: 8 30 ormai, qualunque cosa sia, o è senza ragione o è tardivo il tuo timore. Infelice, e non vorrei esserlo, ma dentro di me si aggira un terrore che non so dire, 9 gli occhi riversano un pianto improvviso, e non c è ragione. dolore o timore? O forse comporta lacrime 10 35 un grande piacere? (trad. F. Nenci) 5. La tristezza consuete: seconda spiegazione, che ripete la prima: la condizione esistenziale della tristezza impedisce di essere felici, anche se cambiano le condizioni esterne. 6. Vorrei lanciare vorrei: terza descrizione, ancor più drammatica: Tieste vorrebbe gridare (anzi, ululare: il verbo è proprio del lessico animale) e stracciarsi le vesti. La disposizione di descrizioni in cre- scendo si chiama climax*, termine greco che significa scala . 7. Invia sventura: terza spiegazione, pià vicina alla realtà: la mente presagisce i dolori futuri. 8. Offri timore: ultima esortazione a tranquillizzarsi, con argomentazione pragmatica: ormai è troppo tardi per temere il fratello, poiché Tieste ha già accettato l invito a banchetto. 9. Infelice ragione: quarta descrizione, ancora diversa dalle precedenti, quasi attenuata nei sintomi esteriori. 10. dolore piacere?: quarta e ultima spiegazione, completamente sbagliata: forse la reazione imprevedibile è dovuta a una gioia eccessiva. T20 L agnizione di Tieste tratto da Thyestes 970-1005 italiano Questo passo segue immediatamente il precedente: è il culmine della tragedia, in cui Tieste comprende di essersi cibato delle carni dei figli. treo dilaziona questo momento per godere più a lungo possibile, e da testimone, della sua vendetta. Il dialogo fra i due fratelli è intessuto, da parte di treo, di doppi sensi, e rappresenta un esempio di quella che viene tecnicamente definita ironia tragica : per esempio, «ti sazierai presto dei tuoi figli può essere comunemente intesa come una metafora, ma il lettore sa che la frase fa in effetti riferimento al banchetto cannibalico. La battuta che segna l agnizione («riconosco mio fratello ) implica che treo abbia mostrato a Tieste le teste mozzate dei figli. 150

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale