Le tragedie

L autore Seneca Le tragedie T19 La corona di Tieste tratto da Thyestes 920-969 italiano Il Tieste viene generalmente ritenuto il capolavoro di Seneca, e per il tema cannibalico, e per la tensione drammatica della vicenda, e per la definizione dei personaggi principali, i fratelli treo e Tieste, figli del re di Micene. treo è l incarnazione del tiranno, ferocemente adirato con il fratello per un torto subito, artefice della peggiore delle vendette: imbandirgli le carni dei figli. Tieste, inizialmente, sembra quasi il contraltare positivo del fratello: rifiuta il potere e ama la vita ritirata. Ma le lusinghe della corte lo riconducono alla mercé delle sue ambizioni, e cade facilmente nella trappola di treo. Nel passo che segue, Tieste, dopo il banchetto presentato come riconciliatorio dal fratello, si rivolge a sé stesso: percepisce una crescente angoscia che non sa spiegare, e che prelude al riconoscimento del delitto. Questa modalità espressiva si chiama soliloquio o autoallocuzione, e non è infrequente nel teatro antico. Il passo è strutturato in una serie di descrizioni dello stato d animo di Tieste, in un crescendo di angoscia, seguite da tentativi di spiegarlo. Questo brano è stato studiato dalla critica, anche in chiave psicoanalitica, perché il disagio del personaggio, che si spinge fino a una sorta di sdoppiamento del sé, sembrerebbe esprimere la voce del suo inconscio. Tieste O mio cuore, reso insensibile dai mali senza fine, ormai deponi i pensieri che ti angosciano,1 fugga la tristezza e fugga la paura, 2 fugga, compagna del mio agitato esilio, la miseria tetra, 5 e la vergogna pesante nella disperazione: conta più da dove cadi che dove. [...] Ma ora dissipa le nubi di un destino crudele e allontana tutti i segni del tempo infelice: ritornino le espressioni del volto ben disposte alla gioia, dall animo caccia via l antico Tieste. 3 10 Questo è l errore che sempre segue gli infelici, non credere mai a eventi di gioia: se anche ritorna felice la sorte, tuttavia a chi ha provato sventura rincresce la gioia. Perché mi richiami indietro e mi impedisci di celebrare un giorno di festa, perché mi inviti a piangere 4 o dolore che sorgi dal nulla? 15 Chi mi proibisce di cingere la chioma con ornamenti di fiori Mi proibisce, sì, mi proibisce? Le rose di primavera sono scivolate dalla mia testa, 1. O mio cuore angosciano: la prima parte del discorso contiene una descrizione della sofferenza di Tieste e un autoesortazione a risollevare lo spirito. 2. agitato esilio: Tieste era andato in esilio volontario a seguito delle sue rivalità con il fratello, legate sia a questioni di potere sia a una sua supposta relazione con la moglie di treo. Quanto segue è la tradizionale descrizione dell esilio come condizione massimamente deplorevole. 3. Questo di gioia: all esortazione segue una prima spiegazione del disagio di Tieste: potrebbe essere dovuto alla sua abitudine alle disgrazie, tale da fargli misconoscere la condizione positiva in cui si trova ora. 4. Perché mi richiami dal nulla?: seconda descrizione del disagio, più angosciosa: sembra esserci un entità esteriore che opprime Tieste. 149

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale