T16 LAT - Paolina, moglie amatissima

L autore Seneca T16 Paolina, moglie amatissima tratto da Epistole a Lucilio 104, 1-3 latino Notoriamente gli antichi non davano molto risalto all amore coniugale, anche perché i matrimoni erano perlopiù combinati. Seneca, da parte sua, non dedica quasi nessuno spazio al sentimento amoroso in quanto tale: l esordio di questa lettera rappresenta una sorprendente eccezione a queste regole. Qui Seneca si dimostra teneramente innamorato della sua Paolina, la seconda moglie, di trentacinque anni più giovane di lui (cosa questa piuttosto frequente all epoca: anche la madre di Seneca aveva questa stessa differenza d età con il marito). L amore tra i due è testimoniato anche da Tacito (à pp. 57 e 560 ss). Audio LETTURA 5 ! repetita iuvant p. 141 à 10 SENECA LUCILIO SUO SALUTEM 1. In Nomentanum meum fugi quid putas? Urbem? Immo febrem et quidem subrepentem; iam manum mihi iniecerat. Medicus initia esse dicebat motis venis et incertis et naturalem turbantibus modum. Protinus ita que parari vehiculum iussi; Paulina mea retinente exire perseveravi. Illud mihi in ore erat domini mei Gallionis, qui cum in Achaia febrem habere coepisset, protinus navem escendit clam tans non corporis esse sed loci morbum. 2. Hoc ego Paulinae meae dixi, quae mihi valetudinem meam commendat. Nam cum sciam spiritum illius in meo verti, incipio, ut illi consulam, mihi consulere. Et cum me fortiorem senectus ad multa reddiderit, hoc beneficium aetatis amitto; venit enim mihi in mentem in hoc sene et adulescentem esse cui parcitur. Ita que quoniam ego ab illa non inpe tro ut me fortius amet, a me inpe trat illa ut me diligentius amem. 1. In Nomentanum... morbum L aneddoto iniziale gioca sul pregiudizio ingenuo per cui le malattie scomparirebbero cambiando luogo. Nomentanum: è un luogo e, per metonimia*, anche la villa che Seneca possedeva da quelle parti: dunque una dimora di campagna, lontana dall inquinamento cittadino. Immo... subrepentem: immo è avverbio con valore oppositivo, tutt altro : la fuga di Seneca non è dalla città (urbem), ma dalla febbre (febrem); entrambi gli accusativi dipendono da fugi. et... subrepentem: et quidem ha valore rafforzativo, e per di più strisciante , cioè insidiosa. manum... iniecerat: manum inicere con il dativo è formula economico-giuridica che esprime l impossessarsi di qualcosa; il soggetto sottinteso è febris: già si era impossessata di me . initia: intendi gli inizi della malattia . motis... modum: sequenza di ablativi di causa, per le pulsazioni (motis venis) incerte e che non rispettavano il ritmo regolare ; turbantibus è participio attributivo, che regge naturalem modum. iussi: tradizionale costruzione di iubeo con l infinito (parari): ho ordinato imme- diatamente (protinus) di preparare una vettura . Paulina... retinente: ablativo assoluto; nota il possessivo affettivo mea, con la mia Paolina che si opponeva . mihi... erat: forma colloquiale che corrisponde alla nostra espressione avere negli occhi , cioè ricordare; avevo negli occhi l esempio (illud) del mio Gallione , uno dei fratelli di Seneca. Achaia: regione della Grecia. clam tans: participio congiunto riferito a qui (cioè Gallione), regge l infinitiva non... esse: esclamando che la malattia non era nel suo corpo, ma nel luogo . 2. Hoc ego... amem Appassionata descrizione del profondo legame tra i due coniugi. hoc: ricapitola quanto appena raccontato. meae: ancora il possessivo, affiancato a ego. spiritum... verti: difficile tradurre l amore assoluto della moglie per Seneca: la sua anima dimora nella mia ; illius è genitivo femminile. incipio... con sulere: il parallelismo*, con il medesimo verbo consulo inserito in due proposizioni differenti (un infinitiva dipendente da incipio e una finale dipendente dall infinitiva), sottolinea la simbiosi dei due: comincio, per avere cura di lei, ad avere cura di me . cum... reddiderit: temporale; da reddiderit dipendono l accusativo me e il complemento predicativo fortiorem: e quando la vecchiaia mi ha reso più forte contro molte cose . beneficium... amitto: Seneca perde il beneficio della vecchiaia, cioè l accettazione dell imminenza della morte, per amore della giovane moglie. in hoc... esse: l infinitiva ha funzione di soggetto dell espressione venit... in mentem, che in questo vecchio c è anche una giovane di cui devo preoccuparmi ; cui, retto da parcitur, è riferito a adulescens; l antitesi* senex/adulescens sottolinea la differenza di età fra i due. Ancora affiora il profondo sentimento: l anima di Paolina si trova all interno (in hoc sene) di quella di Seneca, gli appartiene completamente. quo niam... amem: un altro periodo costruito sul parallelismo con identici verbi (inpe tro/ amo), ripetizione di pronomi personali (ego, illa, me): poiché io non ottengo da lei che mi ami con più coraggio, lei ottiene da me che io ami me stesso con più attenzione . 139

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale