Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 15 3. Indulgendum est enim honestis adfectibus; et interdum, etiam si premunt causae, spiritus in honorem suorum vel cum tormento revocandus et in ipso ore retinendus est, cum bono viro vivendum sit non quamd u iuvat sed quamd u oportet: ille qui non uxorem, non amicum tanti putat ut diutius in vita commoretur, qui perseverabit mori, delicatus est. 3. Indulgendum est... est Indulgen dum est: è la prima di quattro espressioni con il gerundivo, a sottolineare il senso del dovere che lega un marito alla moglie. Il primo e l ultimo gerundivo sono impersonali (indulgendum est... vivendum sit), gli altri due (revocandus e retinendus) sono riferiti a spiritus: bisogna avere cura... bisogna richiamare lo spirito... e trattenerlo a fior di labbra... poiché l uomo buono non deve vivere (vivendum) quanto vuole, ma quanto deve . si... causae: si allude a pressioni che vengono da eventi e motivazioni esterne alla relazione coniugale (forse la delicata situazione politica degli anni del ritiro). tanti: genitivo di stima, colui che non considera tanto... . ut... commoretur: consecutiva. qui... mori: l antitesi con la relativa precedente è marcata dall anafora* qui... qui. deli catus: termine frequente nel moralismo senecano, che significa debole, fragile, schizzinoso . Chi dunque si ostina a morire disprezzando l affetto dei suoi cari non dimostra forza, ma debolezza. Analisi del testo L aneddoto iniziale Questo passo, che costituisce l esordio aneddotico di una lunga lettera fra le ultime del corpus, è giustamente celebre come professione di amore per la moglie da parte di Seneca. Paolina era molto più giovane del marito, e tuttavia, come dice il filosofo stesso in questo passo, innamoratissima di lui, al punto da influire sulle sue decisioni. L aneddoto con cui la lettera esordisce è un indisposizione del filosofo, che decide di andarsene (probabilmente da Roma, la citata urbs, verso la più salutare campagna, il Nomentanum), chiamando a testimone il fratello, che era sfuggito alla febbre imbarcandosi dalla Grecia. Seneca, in questo caso, fa nuovamente riferimento all importanza del luogo per la serenità (à T12), che non dovrebbe essere valida per uno stoico. Tuttavia, in questo caso egli mostra di credere che la sua febbre dipenda dall ambiente esterno, e parte, nonostante le rimostranze della moglie (parr. 1-2). L amore come salvezza e speranza L aneddoto fornisce a Seneca uno spunto per interrogarsi sull opportunità di cedere all amore per i propri cari (altra cosa che lo stoicismo riteneva inopportuna), e in questo caso lo ritiene opportuno. Facendo riferimento in modo abbastanza esplicito all opportunità di uccidersi, Seneca afferma infatti che è necessario trattenersi dal mettere in atto questa decisione, 140 se comporta sofferenza per parenti e amici (par. 3). Sembra un rovesciamento dell ideale stoico dell indipendenza del saggio: in questo caso, il filosofo appare sottomesso all amore, che pur se lecito è sempre una passione, in quanto tale da evitare. Tuttavia, la motivazione che Seneca dà della sua esortazione è anch essa stoica: insistere nei propositi suicidi nonostante il volere dei propri cari è delicatus, debole. Non si tratta dunque di una prova di forza e di carattere, bensì di una dimostrazione di ottusa cocciutaggine. In altre parole, ci sono circostanze in cui rimanere in vita è un atto d amore disinteressato, mentre ostinarsi a morire è una dimostrazione di egoismo e vanità. Qui non si tratta solo di considerazioni teoriche e filosofiche. Il filosofo stava evidentemente meditando se togliersi la vita, data l impossibilità di influire sulla politica neroniana e la degenerazione di questo regime: nel mondo romano, il suicidio era una modalità di lotta politica e di manifestazione di dissenso. Se però lo avesse fatto, avrebbe lasciato la moglie e gli amici in balìa del tiranno, che avrebbe potuto vendicarsi su di loro. Era perciò un atto più coraggioso rimanere in vita (e magari morire in modo poco degno) e difendere i propri ideali e i propri cari, piuttosto che darsi la morte solo per ottenere la gloria.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale