Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 10 15 20 8. Ille qui superbus atque inpo tens et fiducia virium tumidus ait, quod nisi quieris, Me nelae, hac dextra occ des, diurnum acc pit, in centunculo dormit. Idem de istis licet omnibus dicas quos supra capita hominum supraque turbam delicatos lectica suspendit: omnium istorum personata felicitas est. Contemnes illos si despoliaveris. 9. Equum empturus solvi iubes stratum, detra his vestimenta venalibus ne qua vitia corporis lateant: hominem involutum aest mas? Mangones quidquid est quod displiceat, id aliquo lenocinio abscondunt, ita que ementibus ornamenta ipsa suspecta sunt: sive crus alligatum sive brachium aspiceres, nudari iuberes et ipsum tibi corpus ostendi. 10. Vides illum Scythiae Sarmatiaeve regem insigni capitis decorum? Si vis illum aestimare totumque scire qualis sit, fasciam solve: multum mali sub illa latet. Quid de aliis loquor? si perpendere te voles, sepone pecuniam, domum, dignitatem, intus te ipse considera: nunc qualis sis aliis credis. Vale. 8. Quello che, arrogante, tracotante e tronfio perché sicuro delle sue forze, declama se non taci, Menelao, questa mia mano ti ucciderà prende un salario a giornata, dorme sugli stracci. Puoi dire lo stesso di tutti questi damerini che una lettiga solleva sopra le teste degli uomini e sopra la folla: la loro felicità è una mascherata. Quando li vedrai messi a nudo, li disprezzerai. 9. Quando vuoi comprare un cavallo, ordini di togliergli i paramenti; fai svestire gli schiavi in vendita perché non nascondano qualche difetto fisico: e giudicherai un uomo avviluppato dai suoi beni? I mercanti di schiavi nascondono con qualche trucco qualsiasi cosa possa spiacere, e perciò gli ornamenti stessi destano sospetti negli acquirenti: se tu vedessi una gamba o un braccio ricoperti, ordineresti di scoprirli e di mostrarti il corpo nudo. 10. Vedi quel re di Scizia o di Sarmazia con le insegne del potere sul capo? Se vuoi valutarlo nel suo complesso e sapere chi sia, sciogli la sua benda regale: sotto di essa si nasconde un grande male. Perché parlare degli altri? Se vuoi soppesare te stesso, metti da parte il denaro, la casa, la posizione sociale, guarda dentro te stesso: invece adesso ti affidi agli altri per giudicarti. Addio. (trad. F.R. Berno) 8. Ille qui... despoliaveris Ille... tumi dus: parallelismo* con il precedente ille qui... e secondo elenco di espressioni di superbia. ait: segue la battuta in risposta a quella precedente. diurnum... dormit: anche il secondo attore è un poveraccio, pagato a giornata (diurnum). Idem... suspendit: quello che è stato detto per questi attori vale anche per i damerini (delicatos) che si fanno trasportare sulla lettiga portata a mano da servi, ostentando il loro benessere. personata: aggettivo derivato da persona, maschera . 9. Equum empturus... ostendi Equum... venalibus: la similitudine* si sposta su un altro piano, quello del commercio. I mercanti erano soliti nascondere le pecche degli animali e degli schiavi in vendita (venales) con drappi e decorazioni sgargianti, quindi il compratore accorto pretendeva che gli orpelli venissero tolti, per valutare oggettivamente quanto intendeva acquistare. homines... aest mas: l esempio è applicato alla valutazione (aest mas) etica dell uomo. ita que... suspecta sunt: l analogia è amplificata: è così diffusa la pratica di nascondere i difetti con qualche trucco che la sola presenza di ornamenti è sospetta, e bisogna verificare cosa c è sotto. 10. Vides illum... credis Vides... latet: un altro esempio, ancora diverso: per giudicare i re bisogna guardare sotto le insegne regali. Quid... loquor: dagli altri il discorso si rivolge a sé stessi. si... con sidera: anche per conoscere sé stessi bisogna deporre tutti gli ornamenti esteriori e guardarsi dentro (intus te). nunc... credis: spesso invece ci fa comodo credere a quanto ci dicono gli altri per non ammettere i nostri limiti. Analisi del testo La parte che ognuno recita L inizio di questo bra no fa riferimento all obbligo, da parte dei ricchi, di mostrarsi sempre felici e soddisfatti: qualcosa di simile ai doveri dell imperatore (par. 5 à T8). Questo 136 atteggiamento di finzione porta il filosofo all immagine dell attore: chi impersona re e tiranni sulla scena è in realtà un servo pagato pochissimo. La sua ricchezza è solo apparente, e maschera una misera

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale