Tua vivit imago - volume 3

L autore Seneca ché la Siria era fra le province più lucrose dell impero) che metteva in scena ogni giorno il suo funerale, con tanto di canti e riti funebri. Nel suo caso si trattava di cattiva coscienza; Lucilio invece deve imitarlo in buona fede, accettando il suo destino e sfruttando ogni giorno al meglio, rendendo grazie agli dèi che lo hanno concesso. Un apparente contraddizione Questa esortazione viene ulteriormente sottolineata dalla citazione virgiliana, le ultime parole di Didone (par. 9) in cui la regina accetta il suo destino serenamente. Questo verso però, dato il contesto di partenza (il suicidio per amore della regina, abbandonata da Enea), introduce, seppure implicitamente, il tema del suicidio, che non a caso viene esplicitato dalla successiva sentenza di Epicuro (par. 10). Questa, infatti, sostiene che non è necessario vivere in condizioni intollerabili: ci si può liberare da queste situazioni con la morte volontaria. L interlocutore non fa obiezioni nel merito, ma si sofferma sull opportunità di ricorrere a un filosofo estraneo alla filosofia stoica (par. 11): Seneca replica che gli insegnamenti migliori sono patrimonio comune. Dall accettazione della vecchiaia, a cui Seneca arriva suo malgrado, costretto dall evidenza dei fatti, cosa che narra in tono autoironico, la lettera giunge alla giustificazione del suicidio in circostanze eccezionali. I due temi sembrano incompatibili, ma sono in effetti legati da un discorso che qui resta sottinteso: la vecchiaia va accettata e tollerata con serenità, ma entro certi limiti. Non ci si deve sentire obbligati a sopravvivere a qualunque costo (à anche T13); e questa è una possibilità che garantisce all uomo la libertà. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. La prima parte dell epistola (parr. 1-3) è assai vivace e potrebbe quasi essere paragonata a una scenetta teatrale. Quali sono gli elementi che contribuiscono a rendere tale effetto? 2. Il tema centrale dell epistola è l accettazione della vecchiaia. Attraverso quale paragone viene introdotto? Per quale motivo la vecchiaia dovrebbe sembrare apprezzabile? Secondo il pensiero di Seneca, è l unico momento in cui si dovrebbe in qualche modo iniziare ad aspettarci la morte? 3. Qual è l ultimo argomento analizzato nell epistola? Attraverso quali precetti viene trattato? Come giustifica Seneca una tale scelta? ! repetita iuvant IL PERIODO IPOTETICO INDIPENDENTE: IL SECONDO TIPO (POSSIBILIT ) In latino il periodo ipotetico di secondo tipo indica la possibilità nel presente e nel passato (cioè un azione ritenuta da chi scrive possibile a verificarsi o a essersi verificata), oppure una pura e semplice supposizione. Nella protasi troviamo il congiuntivo presente (possibilità nel presente) o perfetto (possibilità nel passato), mentre l apodosi è caratterizzata soprattutto da un congiuntivo potenziale o dubitativo (solitamente presente; il congiuntivo perfetto può essere utilizzato con valore relativo per rendere l anteriorità dell azione rispetto a quella della protasi). Nell apodosi si può talvolta trovare, al posto del congiuntivo, l indicativo presente (quando siano usati verbi o espressioni che in latino preferiscono l indicativo al congiuntivo, come possum, debeo, oportet ecc.), l indicativo futuro, il congiuntivo con altro valore, come per esempio l esortativo (cfr. Crast num si adiecerit deus, laeti recipiamus, r. 26). N.B. Il periodo ipotetico di secondo tipo è usato anche nei cosiddetti exempla ficta, esempi immaginari, talvolta anche inverosimili, che vengono utilizzati come argomentazioni a favore di una tesi, soprattutto in trattazioni filosofiche o nell oratoria. 1. Rintraccia nel testo altri periodi ipotetici e indica a quale tipo appartengono. Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 2. Inquadra il QRcode: riconosci nelle frasi proposte i periodi ipotetici di secondo tipo. 123

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Età imperiale