T9 LAT - Tutti sono ingrati, perfino la patria

L ET IMPERIALE T9 Tutti sono ingrati, perfino la patria tratto da De beneficiis 5, 17, 1-7 latino Il trattato De beneficiis indaga i benefici dati e ricevuti, e la necessaria gratitudine che va espressa per essi. Il tema è meno specifico di quanto si possa pensare, perché molti rapporti si basano su benefici: tutto ciò che non dipende da noi è dono, dunque anche la vita stessa, o la cittadinanza. Anche il rapporto che abbiamo con la patria e con Dio si può leggere in questi termini. In negativo, se molti si sono dimostrati ingrati verso Roma, a sua volta essa ha tradito molti suoi figli illustri, come i grandi cittadini che sono stati esiliati. D altra parte, tutti sono ingrati: i figli si augurano la morte dei padri, per poter ereditare; e gli uomini, pur avendo ricevuto il dono della vita, se ne lamentano con il dio, dimostrando perciò ingratitudine. Ecco che, anche in un trattato tecnico, Seneca torna al suo tema principe, la necessità di accettare la morte. 5 10 1. Deficiet dies enumerantem ingratos usque in ultima patriae exitia. Aeque inmensum erit, si percurrere coepero, ipsa res publica quam ingrata in optimos ac devotissimos sibi fuerit quamque non minus saepe peccaverit, quam in ipsam peccatum est. 2. Camillum in exilium misit, Scipionem dimisit; exulavit post Catilinam Cicero, diru ti eius penates, bona direpta, factum, quidquid victor Catilina fecisset; Rutilius innocentiae pretium tulit in Asia late re; Catoni populus Romanus praeturam negavit, consulatum pernegavit. 3. Ingrati publice sumus; se quisque interro get: nemo non aliquem queritur ingratum. Atqui non potest fieri ut omnes querantur, nisi querendum est de omnibus: omnes ergo ingrati sunt. Tantum? Et cupidi omnes et maligni omnes et timidi omnes, illi in primis, qui videntur audaces; ad ce: et ambitiosi omnes sunt et inpii omnes. Sed non est, quod irascaris; ignosce illis, omnes insaniunt. 1. Deficiet dies... peccatum est Defi ciet... enumerantem: modo di dire colloquiale; deficiet regge il participio in accusativo enumerantem, non basterebbe un giorno per chi volesse elencare . usque: l avverbio si lega a in ultima patriae exitia, fino alla rovina estrema della casa ; ultima è superlativo. si... coepero: periodo ipotetico del secondo tipo (possibilità). quam... peccaverit: interrogative indirette, correlate dall anafora quam... quamque, che dipendono dall infinito percurrere, passare in rassegna . ingrata... devotissimos: ingrata nei confronti dei suoi uomini migliori e più devoti . non minus... quam: comparazione, non meno spesso di quanto... . peccatum est: nota il poliptoto* con il precedente peccaverit; in latino classico peccare non ha di per sé significato moralistico, ma oggettivo ( essere colpevole, mancante ); tuttavia in questo caso non è estraneo anche un giudizio etico. Puoi tradurre: non meno spesso di quanto si sia mancato contro di lei . 2. Camillum... pernegavit Elenco di nobili romani bistrattati dalla patria (quasi tutti mandati in esilio), in ordine più o meno cronologico, ordine che significativamente 114 si interrompe con la fine della Repubblica (Seneca avrebbe potuto citare Ovidio, relegato da Augusto, e il suo stesso esilio voluto da Claudio, ma probabilmente lo ha ritenuto troppo rischioso). Camillum: Furio Camillo, il futuro vincitore dei Galli, esiliato nel 391 a.C. e poi richiamato. Scipionem: l Africano, vincitore di Cartagine, che andò in esilio volontario (di qui il dimisit opposto al costrittivo misit precedente) a seguito di un processo per malversazione. post Ca tilinam Cicero: la sconfitta di Catilina (63 a.C.) costò a Cicerone l esilio qualche anno dopo, perché aveva condannato a morte dei cittadini romani senza consentire loro l appello al popolo. diru ti... fecisset: la disgrazia di Cicerone è amplificata rispetto alle altre: oltre all elenco delle privazioni, si ha qui una sentenza ironica, ancora una volta affidata a due forme diverse dello stesso verbo (factum [est] / fecisset): gli fu fatto quello che avrebbe fatto Catilina se avesse vinto . Rutilius... late re: Rutilio Rufo, esiliato ingiustamente da Silla e richiamato in patria dopo la morte del dittatore (78 a.C.), si rifiutò di tornare; dunque considerò ricompensa per la sua innocenza nascondersi in Asia (late re è infinito sostantivato). Catoni... pernegavit: Catone Uticense non fu esiliato, ma bocciato ripetutamente alle elezioni: di qui il gioco fra negavit ( rifiutò ) e pernegavit ( continuò a rifiutare, rifiutò più volte ), il cui soggetto è populus Romanus. 3. Ingrati publice... insaniunt publice: l avverbio in questo caso significa come popolo . nemo non: la litote* del pronome negativo intensifica l affermazione, non c è nessuno che non ; Seneca ne fa uso larghissimo. fieri ut... querantur: il verbo fio, accadere , regge la completiva che tutti si lamentino . nisi... de omnibus: se non si dovesse lamentarsi di tutti ; nota il doppio poliptoto omnes/omnibus e querantur/ querendum est (perifrastica passiva). om nes... sunt: se tutti ci lamentiamo dell ingratitudine di qualcuno, allora vuol dire che tutti siamo ingrati; ergo è connettivo conclusivo. et cupidi... omnes: elenco di vizi evidenziati dal polisindeto* (et... et... et) e dall anafora* di omnes: tre qui, altri due più avanti (ambitiosi e inpii). Secondo lo stoicismo gli stolti hanno tutti i vizi. non est, quod: formula colloquiale, non c è motivo per cui . omnes insaniunt: sono tutti pazzi ; altro precetto stoico: tutti gli stolti

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale