Tua vivit imago - volume 2

L autore Livio 35 la maggiore parte i gioghi alpini dal versante italiano, per quanto più brevi, sono, tuttavia, più scoscesi. 12. Infatti, quasi ogni sentiero era ripido, stretto e scivoloso, in modo che i soldati non potevano trattenersi dal cadere e quelli che per poco avessero perduto l equilibrio, non potevano rimanere fermi al loro posto; gli uni cadevano sopra gli altri e gli animali cadevano sopra gli uomini. (trad. B. Ceva) Analisi del testo Tra realtà storica e narrazione epica Tra le varie versioni date dagli storici più antichi, Livio sceglie di seguire quella offerta da Polibio nel terzo libro delle sue Storie. Lo storico greco aveva addirittura intrapreso stando almeno a quanto afferma lui stesso un viaggio attraverso le Alpi per raccogliere le informazioni necessarie a raccontare con esattezza l impresa di Annibale: come Tucidide, Polibio credeva nella necessità dell autopsia , ovvero dell accertamento dei fatti attraverso l esame svolto con i propri occhi. Lo scrupolo documentario è evidente nella sua narrazione, asciutta e dettagliata. Molto diverso è l atteggiamento di Livio: lo storico latino, infatti, vuole soprattutto conferire all impresa una grandiosità quasi epica. La drammatizzazione liviana raggiunge la sua acme nel discorso, in oratio obliqua, di Annibale, che, giunto su un altura da cui lo sguardo poteva spaziare da ogni parte e da cui era possibile vedere l Italia, mostra ai soldati scoraggiati e stanchi la meta ormai vicina e dà loro coraggio, affer- mando che, una volta attraversate le Alpi, sarebbe stato come se avessero già attraversato le mura di Roma: con una battaglia o due la guerra sarebbe stata vinta. L itinerario di Annibale Gli studiosi moderni hanno cercato di ricostruire l itinerario di Annibale, su cui le fonti non forniscono notizie sufficientemente precise; molto ci si è interrogati sul valico utilizzato da Annibale e recentemente si è ipotizzato che l esercito cartaginese sia passato attraverso il Colle delle Traversette, a quasi tremila metri di quota: in questo luogo, infatti, è stato rinvenuto un grosso deposito di letame, che sofisticate indagini al radiocarbonio hanno permesso di datare al 200 a.C. circa. Questo appare ora, quindi, il più probabile luogo del passaggio dei Punici con gli elefanti e i cavalli: un valico ancora oggi fra i più ostici, scelto forse proprio per evitare località più battute dai bellicosi Galli, da cui l esercito invasore doveva guardarsi. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Quali sono gli ostacoli che l esercito cartaginese incontra nell attraversamento delle Alpi? 2. Come riesce Annibale a rincuorare i suoi soldati stanchi e demoralizzati? 3. Leggi attentamente il passo seguente, tratto dall opera storica di Polibio, una delle fonti utilizzate da Livio per la seconda guerra punica, e confrontalo con il racconto liviano. Quali differenze noti? Poiché era ormai vicino il tramonto delle Pleiadi, la neve cominciava ad ammassarsi sulle cime: vedendo che le truppe erano scoraggiate a causa dei disagi sofferti e di quelli che ancora si attendevano, Annibale tentò, avendole raccolte, di rianimarle; gli offriva pretesto unico la vista dell Italia che si stendeva sotto i monti cosicché le Alpi potevano apparire in posizione di acropoli rispetto al resto della penisola. Indicando dunque loro la pianura del Po, facendo presente la benevolenza nei loro riguardi dei Galli che l abitavano e mostrando loro la posizione di Roma stessa, Annibale riuscì a rianimare un poco i suoi uomini. Il giorno successivo, messosi in marcia, iniziò la discesa. In questa non incontrò nemici, tranne alcuni che lo insidiarono nascostamente, ma a causa della natura del terreno e della neve, subì perdite non molto minori di quelle avute nella salita. (Storie III, 54, 1-4, trad. C. Schick) 643

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Età augustea