T7 ITA - Il ratto delle Sabine

L ET DI AUGUSTO T7 Il ratto delle Sabine tratto da Ab Urbe condita I, 9 italiano La nuova città fondata da Romolo (à T6) acquista potere, ma il fatto che sia abitata da soli uomini mette a serio rischio la sua sopravvivenza. Romolo invia allora ambascerie ai popoli confinanti, affinché acconsentano a cedere alcune delle loro donne in matrimonio ai giovani Romani. Di fronte al netto rifiuto, condito di disprezzo per la dubbia origine di alcuni cittadini, decide di passare alla violenza. 5 10 15 20 25 1. Lo Stato romano era già così forte da poter tenere fronte in guerra a qualsiasi tra le popolazioni confinanti; ma per la penuria delle donne la sua grandezza sarebbe durata una sola generazione, poiché non v era in patria speranza di prole, né avvenivano connubi coi vicini. 2. Allora, conforme alla decisione dei senatori, Romolo inviò messi alle genti vicine a chiedere alleanza e connubi per il nuovo popolo, 3. dicendo che anche le città, come ogni altra cosa, hanno origini assai umili, ma poi, se il loro valore e gli dèi le assistono, acquistano grandi forze e grande fama; 4. era ben certo che al sorgere di Roma erano stati propizi gli dèi e che, quanto al valore, non le sarebbe mai venuto meno; non disdegnassero dunque di unire, da uomini a uomini, il sangue e la stirpe. 5. In nessun luogo l ambasceria fu accolta benevolmente; tanto da un lato disprezzavano, dall altro temevano, per sé e per i propri discendenti, una sì gran potenza che cresceva in mezzo a loro; e da più parti fu chiesto ai messi, nell atto di licenziarli, perché non avessero offerto un asilo anche alle donne: quello sì sarebbe stato un connubio degno di loro! 6. La gioventù romana mal sopportò questo affronto, e si cominciò a ripiegare decisamente sulla forza. Per dare il tempo e l opportunità di farvi ricorso, Romolo, dissimulando il suo cruccio, organizza ad arte solenni ludi in onore di Nettuno equestre e li chiama Consuali.1 7. Ordina poi di annunziare lo spettacolo ai popoli vicini: e gli fanno molta pubblicità allestendo coi mezzi più grandiosi cui allora si sapeva o si poteva ricorrere, per destare intorno all avvenimento interesse ed attesa. 8. Accorse molta gente, anche per la curiosità di vedere la nuova città e soprattutto i più vicini: Ceninesi,2 Crustumini,3 Antemnati;4 9. venne inoltre tutta la popolazione dei Sabini, coi figli e le spose. Ricevuti ospitalmente nelle case, dopo aver visto la posizione della città, le sue mura e il gran numero degli edifici, si meravigliano che lo Stato romano si sia accresciuto in così breve tempo. 10. Quando fu giunto il momento dello spettacolo, e ad esso erano intenti gli animi e gli sguardi, ecco scoppiare, secondo quanto era stato predisposto, un tumulto, e al segnale convenuto i giovani romani si lanciano da ogni parte a rapire le fanciulle. 11. Molte furono rapite a caso dai primi in cui si erano imbattute; alcune, partico- 1. solenni ludi Consuali: in realtà i Consualia erano celebrati in onore del dio agricolo Conso (à p. 618). 2. Ceninesi: abitanti di Caen na, villaggio situato vicino a Roma e di antichissima 616 origine. Nel I secolo d.C. non era già più possibile individuarlo perché ormai assorbito dalla metropoli. 3. Crustumini: popolo probabilmente di stirpe latina, abitava la città di Crustume- rium, nei pressi di Fidene. 4. Antemnati: questo popolo, quasi certamente di stirpe latina, abitava la città di Antemne, situata alla confluenza di Tevere e Aniene.

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea