Tua vivit imago - volume 2

L autore Livio ! repetita iuvant IL PUNTO SULLA PROPOSIZIONE SUBORDINATA FINALE Ci sono diversi modi, in latino, per rendere la proposizione subordinata finale. con un participio congiunto (solitamente futuro, ma talvolta anche presente). In forma esplicita la si può esprimere: N.B. con il congiuntivo introdotto da ut / ne (o da quo se nella subordinata è presente un comparativo); Talvolta l accusativo e il genitivo del gerundivo possono avere valore finale anche se sono utilizzati in maniera assoluta, cioè senza preposizione. con una relativa impropria sempre al congiuntivo. In forma implicita la finale può essere resa: con l accusativo del gerundio o del gerundivo introdotti da ad; con il genitivo del gerundio o del gerundivo seguiti da causa o gratia ; con il dativo del gerundio o del gerundivo in dipendenza da espressioni che indicano attitudine, capacità, applicazione; 1. Individua nel testo tutte le espressioni che hanno valore finale. Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 2. Inquadra il QrCode: individua le proposizioni finali nei periodi proposti. con il supino in -um in dipendenza da verbi di movimento; [la prevaricazione dell uomo contro il volere divino], le inesorabili conseguenze dell hamart a [l errore tragico] . Un altra archeologa, Francesca Boldrighini, ha invece giudicato in modo fortemente critico l operazione compiuta dal regista: «Mi ha colpito in negativo la rappresentazione del mondo primitivo come privo : privo di ogni bellezza, di ogni piacevolezza umana, di ogni dolcezza del quotidiano. Sgradevole, brutto, violento, questo mondo sembra non poter trovare redenzione se non in un ignoto futuro che appena si intravvede. [ ] L impressione che resta, dopo aver visto il film, è che il desiderio di tornare al passato , ai momenti più significativi della nostra civiltà storica, artistica, culturale, si sia diffuso non per una reale e profonda volontà di confronto e comprensione, ma soprattutto per rendere seduttive le opere, avviando dialoghi e confronti che spesso risultano evanescenti, se non addirittura fuorvianti. Ci si misura con la Storia con disinvoltura e leggerezza, e si rischia, in questa amorfa mescolanza tra strada principale e deviazioni inutili, di indebolire l antico senza valorizzare il moderno . Un giudizio ancora diverso è stato espresso, infine, da uno storico come Carmine Ampolo, che ha messo in luce la complessità e la profondità dei riferimenti impliciti nella sceneggiatura e nella messa in scena del film: «Da studioso delle origini di Roma e da curatore dell edizione della Vita di Romolo di Plutarco mi trovo contemporaneamente in imbarazzo e compiaciuto davanti a Il primo re . Non posso liberarmi da una sorta di corazza culturale davanti ad un film che peraltro ho apprezzato che proprio nella sauvagerie [primitiva ferocia] della rappresentazione rivela in realtà molta più cultura di quanto sembra in apparenza. La visione che esso offre è profondamente originale e innovativa, rispetto all immagine mitica della nascita di Roma, ma riesce in qualche modo a coglierne alcuni aspetti centrali . 615

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Età augustea