T14 LAT - Eco e Narciso

L ET DI AUGUSTO T14 Eco e Narciso tratto da Metamorfosi III, 370-401; 407-436 latino Il mito di Eco e Narciso è tra quelli che hanno dato adito al maggior numero di interAudio pretazioni in chiave psicologica e simbolica. narrato nel terzo libro delle Metamorfosi LETTURA e occupa i versi 341-510: Narciso, figlio del fiume Cefìso e di Lirìope, disdegna l amore della ninfa Eco, che per favorire gli incontri segreti di Giove con altre ninfe sue compagne aveva distratto Giunone con le sue chiacchiere e, per questo, era stata condannata dalla dea a non poter più parlare, se non ripetendo le ultime parole delle frasi altrui. Respinta dall amato, Eco si strugge fino a ridursi a sola voce, mentre Narciso, a seguito di una maledizione scagliata da uno dei suoi tanti spasimanti disprezzati, si innamora di sé stesso specchiandosi nell acqua di una fonte e muore di consunzione, trasformandosi infine in fiore. Nelle altre fonti antiche compaiono due versioni diverse, e alternative, dell innamoramento di Narciso per sé stesso: in alcune quest ultimo si innamora della propria immagine senza essere consapevole del fatto che si tratta del proprio riflesso; in altre, al contrario, il ragazzo si innamora consapevolmente di sé stesso. Nella sua narrazione Ovidio combina in modo originale le due versioni, rendendole due momenti successivi di una stessa storia, per cui Narciso è inizialmente inconsapevole, ma poi comprende la verità e, ciononostante, continua a provare lo stesso sentimento. Proponiamo qui due passi del lungo episodio: il corteggiamento di Narciso da parte di Eco e la descrizione dell innamoramento di Narciso per sé stesso. Metro: esametri E rgo u b Na rc ssu m | pe r de v a ru ra va ga nte m 70 Ergo ubi Narcissum per devia rura vagantem 3 vidit et incaluit, sequitur vestigia furtim, quoque magis sequitur, flamma propiore calescit, non aliter, quam cum summis circuml ta taedis admotas rapiunt vivacia sulphura flammas. 375 O quotiens voluit blandis accedere dictis et molles adhibere preces! Natura repugnat nec sinit, incipiat; sed, quod sinit, illa parata est exspectare sonos, ad quos sua verba remittat. 370-374. Ergo ubi Narcissum flammas ubi: ha valore temporale. vidit et incaluit: il soggetto è Eco. Con l accostamento di questi due verbi è espressa la frequentissima associazione tra vista e amore, per cui l innamoramento avviene a prima vista; incaluit è indicativo perfetto del verbo incoativo incalesco, lett. mi scaldo , qui nel senso di accendersi, infiammarsi d amore . quoque magis calescit: e quanto più (quoque = et quo) lo segue, di una tanto più vicina fiamma (flamma propiore) arde ; quello dell amore che aumenta (e dunque della fiamma che diventa sempre più calda) con il tempo o con la vicinanza è un tòpos della poesia d amore. Nota come le ripetizioni e i riecheggiamenti 520 ! repetita iuvant à p. 525 (incaluit calescit, sequitur sequitur) suggeriscano l idea del carattere assillante che è proprio della passione amorosa. non aliter flammas: non aliter, quam cum, non diversamente da quando introduce una similitudine* con lo zolfo vivo spalmato in cima alle fiaccole (costruisci: sulphura vivacia circuml ta summis taedis; circuml ta è participio perfetto di circuml no), che prende subito fuoco se si avvicinano delle fiamme (admotas flammas è complemento oggetto di rapiunt, il cui soggetto è vivacia sulphura). 375-378. O quotiens remittat Eco vorrebbe corteggiare (blandis accedere dictis) e pregare (molles adhibere preces) Narciso, ma non può parlare: la [sua] na- tura si oppone (repugnat) e non consente (nec sinit) che ella inizi [a parlare] ; allora la ninfa è pronta (parata est), ciò che [invece la sua natura] le consente (quod sinit), ad aspettare le parole (sonos) [di Narciso] , alle quali (ad quos) lei potrà rispondere (limitandosi, in realtà, a ripeterle, dal momento che tale era la condanna che le era stata inflitta da Giunone). O quo tiens voluit: lett. ah, quante volte volle ; ma puoi tradurre con il cosiddetto falso condizionale: avrebbe voluto . blandis accedere dictis: lett. avvicinar[lo] con blande parole ; sottintende Narciso come complemento oggetto. incipiat: congiuntivo che dipende da sinit, costruito in questo caso senza ut.

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea