Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO Ante tuos ortus melius sua sidera servat navita nec media nescius errat aqua; te surgit quamvis lassus veniente viator, et miles saevas aptat ad arma manus. 15 Prima bidente vides oneratos arva colentes; prima vocas tardos sub iuga panda boves. Tu pueros somno fraudas tradisque magistris, ut subeant tenerae verbera saeva manus; atque eadem sponsum incautos ante Atria mittis, 20 un us ut verbi grandia damna ferant; Nec tu consulto, nec tu iucunda diserto: cogitur ad lites surgere uterque novas. Tu, cum feminei possint cessare lacerti, lanificam revo cas ad sua pensa manum. 25 Omnia perpete rer, sed surgere mane puellas, quis, nisi cui non est ulla puella, ferat? 11-12. Ante tuos ortus aqua Alla sezione di apertura (vv. 3-10) del discorso rivolto dal poeta direttamente all Aurora segue, ai vv. 11-24, un elenco degli effetti negativi prodotti dal suo arrivo (vale a dire, naturalmente, dal sorgere del giorno); l elenco è scandito dai pronomi e aggettivi personali di seconda persona singolare, tuos (v. 11), te (v. 13), Tu (v. 17), tu tu (v. 21), Tu (v. 23), alternati a verbi al presente indicativo, sempre alla seconda persona singolare: vides e vocas (vv. 15-16), fraudas tradisque (v. 17), mittis (v. 19), revo cas (v. 24). Ante tuos ortus errat aqua: prima del sorgere dell Aurora (ante tuos ortus), il navigante può osservare meglio le sue stelle (vale a dire, le stelle che gli sono utili per orientarsi) e non va errando (nec errat), ignaro (nescius), in mezzo al mare (media aqua ). sua side ra servat: allitterazione*. 13-14. te surgit manus te venien te: ablativo assoluto; con l arrivo dell Aurora il viaggiatore (viator) è costretto ad alzarsi benché sia stanco (quamvis las sus). miles arma manus: il soldato invece impugna le armi con le mani crudeli (aptat ad arma, lett. le adatta alle armi ). quamvis veniente viator: nota anche qui l allitterazione della v. 15-16. Prima bidente boves L Aurora vede per prima (Prima vides) gli agricoltori (arva colentes) gravati dal bidente (zappa con due denti) e per prima chiama (prima vocas) i lenti buoi (tardos boves) sotto i curvi gioghi (sub iuga panda). Pri 474 ma prima: anafora. arva colentes: perifrasi* per indicare gli agricoltori: coloro che coltivano i campi . 17-18. Tu pueros manus L Aurora defrauda (fraudas) i fanciulli del sonno e li consegna (tradis) ai maestri, affinché le loro tenere mani si sottopongano (sube ant) alle crudeli percosse (verbera saeva, complemento oggetto). fraudas tradis que: i due verbi fraudo e trado hanno una connotazione fortemente negativa; essi evocano, infatti, il primo l immagine di un furto, il secondo quella della consegna dei prigionieri al nemico. subeant: da subeo, qui transitivo. tenerae sae va: è interessante la ripresa dei due aggettivi, riferiti, nei distici precedenti, l uno alle braccia della donna amata (in teneris dominae lacertis, v. 5), l altro alle mani del soldato (saevas manus, v. 14); in tal modo viene implicitamente suggerita, non senza ironia, un associazione tra la tenerezza delle donne e dei fanciulli da un lato, e la crudeltà dei soldati e dei maestri dall altro. 19-20. atque damna ferant Sempre lei (eadem) manda (mittis) gli incauti davanti agli Atri a garantire (sponsum), con la conseguenza di ricevere (ut ferant) grandi danni di una sola parola (un us verbi). Il poeta si riferisce ai tribunali, dove le persone imprudenti possono perdere grandi somme a causa di una sola parola, cioè a causa della garanzia data incautamente per qualcun altro, cosa che li costringe poi a pagare i debiti altrui. sponsum: supino attivo di spondeo, qui nel significato tecnico giuridico di dare la garanzia , cioè impegnarsi ad assolvere il debito. Atria: gli atri ; sono quelli del tempio di Vesta, collocato nel Foro vicino al tribunale. un us: frequente in poesia al posto del regolare un us. ut ferant: proposizione finale. 21-22. Nec tu novas L Aurora non è allegra (iucunda, con est sottinteso) né per il giureconsulto (consulto, l esperto di diritto) né per l avvocato (diserto, lett. l eloquente , colui che è bravo a parlare): entrambi (uterque) sono costretti (cogitur) ad alzarsi (surgere) in vista di processi (ad lites) sempre nuovi. Nec tu nec tu: epanalessi. surgere: nota la ripetizione dello stesso verbo del v. 13 (surgit). 23-24. Tu pensa manum L Aurora richiama (revo cas) la mano lanifica (lani ficam manum) ai suoi pennecchi (pen sum era il peso di lana che bisognava filare), nel momento in cui (cum temporale, da non confondere con il cum + congiuntivo) le braccia femminili (feminei lacer ti) potrebbero (possint) invece riposare (cessare) . revo cas: il verbo riecheggia vocas del v. 16. possint: congiuntivo eventuale. lanificam manum: si tratta di quella della filatrice. sua pensa: l impiego dell aggettivo possessivo accosta indirettamente i pennecchi delle filatrici alle stelle dei naviganti (sua sidera, v. 11): simboli, entrambi, delle rispettive attività. 25-26. Omnia puella ferat? L elenco si conclude, a sorpresa, con il poeta che

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea