Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO re gli sforzi di una vita attiva. Non bisogna, dunque, identificare amor e desidia (desidiam quicumque vo cabat amorem, / des nat, vv. 31-32), come facevano non solo Cicerone, ma anche gli stessi poeti d amore precedenti: anzi e qui il paradosso raggiunge davvero il culmine , se qualcuno vuole scuotersi dalla propria pigrizia, il modo migliore di raggiungere lo scopo sarà proprio quello di innamorarsi (qui nolet fieri desidiosus, amet, v. 46). Uno stile (troppo) declamatorio? Questa elegia, a buon diritto tra le più famose di Ovidio, può servire a esemplificare quelli che una parte della critica, sia antica che moderna, ha considerato come i punti deboli della poesia ovidiana. Se infatti, a una prima lettura, il componimento appare come un originale, sofisticata e ingegnosa variazione su un tòpos ben noto del genere elegiaco, a una seconda analisi, più attenta e critica, esso può rivelarsi privo di spessore sotto quella patina brillante. Di fatto l elegia procede per accumulo, continuando a insistere sullo stesso tema (con la parziale eccezione del finale) con immagini ed esempi di volta in volta sì diversi, ma che non aggiungono nulla all idea iniziale, limitandosi a espanderla. In sintesi, l elegia potrebbe dunque essere considerata da un lato superficiale e, dall altro, ripetitiva: quasi una declamazione in versi, insomma (con riferimento all antica pratica delle scuole di retorica di dare un tema agli studenti affinché lo sviluppassero attraverso una lunga serie di argomentazioni). Una valutazione di questo tipo, tuttavia, peccherebbe a sua volta di superficialità, dal momento che non coglierebbe il fatto che l operazione ovidiana è proprio quella di rovesciare dall interno, privandoli di spessore e mostrandone la natura paradossale, i luoghi comuni: tanto quelli della cultura ufficiale , critica nei confronti della scelta di vita del poeta-innamorato, quanto quelli della stessa poesia che quel genere di vita aveva celebrato. Il carattere rivoluzionario degli Amores (ma anche dell Ars ama toria, dei Remedia amoris e di gran parte della poesia ovidiana di argomento amoroso) sta proprio in questo: nel rivelare implicitamente il carattere convenzionale, artificiale e sempre potenzialmente ingannevole dei rapporti personali e dei presupposti ideologici sui quali si regge la vita sociale. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Possiamo leggere questa elegia come un testo argomentativo in versi, in cui il poeta sostiene la tesi secondo la quale la militia amoris è simile a quella del soldato. Quali sono le argomentazioni che egli porta a sostegno di tale tesi? 2. possibile rintracciare anche una sorta di antitesi che esprime un idea contraria a quella del poeta? In che cosa consiste? Come viene confutata? ANALISI 3. Individua nel testo tutti i vocaboli e le espressioni che afferiscono al campo semantico della guerra. Hanno una frequenza maggiore o minore rispetto ai termini che si riferiscono all amore? Qual è, secondo te, la ragione? 4. Analizza la forma verbale amet (v. 46). Che valore sintattico ha? Qual è il suo valore alla fine del componimento? COMPETENZE ATTIVE Per discutere in classe Ovidio afferma che «L età giusta alle guerre conviene anche all amore. / turpe cosa un vecchio che combatte, turpe un senile amore (vv. 3-4): sei d accordo con questa affermazione? L amore è solo un esperienza da vivere durante la giovinezza oppure è un sentimento che può essere vissuto anche nella stagione più matura della vita? Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per confrontare Su myDbook confronta il testo di Ovidio con quello della famosissima ode in cui Orazio invita a cogliere le gioie dell amore, fintanto che è lontana la vecchiaia fastidiosa . 472

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Età augustea