Tua vivit imago - volume 2

L autore Ovidio 45 Inde vides agilem nocturnaque bella gerentem: qui nolet fieri desidiosus, amet! Così mi vedi attivo, tutto preso dalle notturne guerre. Ah, chiunque non vuole restare ozioso, ami! (trad. G. Leto) Inde vides amet!: nell ultimo distico torna il riferimento (con la seconda persona singolare vides) al destinatario dell elegia, Attico, che non era stato più nominato dal v. 2. Il paradosso su cui ruota l intera seconda parte del componimento riceve, nel pentametro, una formulazione conclusiva, nella forma di un esortazione di carattere generale e sentenzioso, che richiama a sua volta, con l aggettivo de sidiosus, la desidia (v. 31) su cui questa seconda parte si apriva: il distico finale è caratterizzato, dunque, da una doppia Ringkomposition* ( composizione ad anello ), con l esametro che richiama l incipit del componimento e il pentametro che richiama l inizio della seconda sezione. Analisi del testo Un elegia costruita intorno a una metafora L intera elegia è dedicata a sviluppare il tema dichiarato nell incipit, cioè la metafora* per la quale «Ogni amante è un soldato : un motivo presente già nelle elegie di Tibullo e Properzio, che però Ovidio affronta nei modi specifici della sua poesia, a cominciare proprio dal fatto che la metafora della militia amoris non è più una delle tante immagini che il poeta evoca per descrivere la propria condizione esistenziale (reale o immaginata), ma diviene il tema portante ed esclusivo del componimento. Come ha osservato Rosalba Dimundo, «se Tibullo si proclama soldato d amore per vivere una vita tranquilla e Properzio segue la mi litia amoris unicamente per la passione che lo lega a Cinzia e non gli permette altra scelta di vita, Ovidio organizza per ben 40 versi un discorso del tutto spersonalizzato, che ricorre da un lato ai topoi dell epica e del repertorio erotico, dall altro a esempi mitici e divini, per dimostrare che non esiste alcuna differenza tra l amante e il soldato . Quella che era una scelta di vita, insomma, è divenuta ora letteratura: non manca in questo testo il riferimento al dato autobiografico, che anzi compare con grande evidenza nella chiusa dell elegia (vv. 4146); tuttavia, per gran parte del componimento l argomento è svolto in tono oggettivo e facendo ampio ricorso agli strumenti della retorica (come gli insistiti parallelismi nella prima parte e l accumulo* di esempi mitici nella seconda), quasi come una serie di variazioni sul tema, e comunque senza il coinvolgimento emotivo che, in forme e modi diversi, caratterizzava la poesia sia di Tibullo sia di Properzio. In questo non è da vedere, naturalmente, un limite, un difetto di Ovidio: il suo è, semplicemente, un modo diverso di interpretare il genere elegiaco, un modo più «spersonalizzato , certo, ma anche più sofisticato e, in definitiva, più moderno. Il paradosso dell amore come stimolo alla vita attiva Nella seconda parte dell elegia è presentato, con gusto tipicamente ovidiano, un vero e proprio paradosso. Come attestano le critiche che Cicerone muoveva ai poetae novi accusati di trascorrere la vita in un ozio improduttivo invece di porre le loro giovani energie al servizio dello Stato , a Roma i poeti d amore, e in particolare gli elegiaci, avevano rivendicato la loro scelta di ritirarsi dalla vita pubblica per coltivare l amore e la poesia. Hic ego dux milesque bonus: vos, signa tubaeque, / ite procul, cupidis vol nera ferte viris, aveva detto Tibullo: «Qui io sono buon condottiero e soldato: voi, insegne e trombe, / andate lontano; portate ferite al guerriero ambizioso (I, 1, 75-76 p. 385); e allo stesso modo Properzio aveva dichiarato all amico Tullo: Non ego sum laudi, non natus idoneus armis: / hanc me militiam fata subire volunt, «Non sono adatto alla gloria, né per natura idoneo alle armi: / i fati vogliono che eserciti la milizia d amore (I, 6, 29-30, trad. L. Canali). Ovidio fa però un passo ulteriore e costruisce su questa base, non senza un evidente compiacimento, un vero e proprio rovesciamento delle attese dei lettori: se quella dell innamorato è una militia, allora la sua non può essere una vita oziosa; al contrario, sarà proprio l amore a spingerlo ad agire e a intraprende- 471

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea