1. La vita

L ET DI AUGUSTO in breve 1. La vita Ovidio, di estrazione La giovinezza Publio Ovidio Nasone nasce a Sulmona, nell attuale Abruzzo, il 20 marzo equestre, studia per del 43 a.C.; di famiglia equestre, frequenta a Roma le migliori scuole di retorica per svolgere diventare avvocato. la professione di avvocato e seguire la carriera politica. Di ritorno da un soggiorno di istruDopo una breve zione in Grecia, comincia effettivamente a ricoprire alcune cariche pubbliche, ma decide ben carriera politica, entra nel circolo di presto di abbandonare quel tipo di carriera e perseguire la propria vera vocazione, quella Messalla Corvino. letteraria: entra nel circolo di Messalla Corvino e stringe amicizia con i più importanti poeti e letterati del tempo. In questi primi anni, grosso modo tra il 20 a.C. e il 2 d.C., compone tutte le opere di argomento specificamente amoroso: le elegie raccolte nei tre libri degli Amores; le prime quindici Heroides (lettere che si immaginano scritte dalle eroine del mito ai rispettivi mariti, amanti o innamorati); l Ars amatoria, poema erotico-didattico (una sorta di manuale di corteggiamento) in tre libri, seguito dai Remedia amoris (che insegnano, viceversa, a liberarsi dall amore) e da un manuale di cosmetica (i Medicamina faciei femineae); la Medea, una tragedia purtroppo andata perduta (così come altre opere minori). VIVA VOX L AUTOBIOGRAFIA DI OVIDIO Ovidio è uno dei pochi autori antichi ad averci lasciato una vera e propria autobiografia, sebbene in forma poetica; si tratta dell elegia IV, 10 dei Tristia, un componimento piuttosto lungo (132 versi), di cui riportiamo, in traduzione italiana, un ampio estratto (vv. 15-55), nel 15 20 25 30 quale il poeta parla degli anni della formazione e dei suoi rapporti con i poeti contemporanei, tra i quali Virgilio, Orazio, Tibullo e Properzio, ma anche poeti le cui opere non ci sono pervenute, come Emilio Macro, autore di poemi didascalici sugli animali e le piante. Subito ancor teneri1 veniamo istruiti e per la premura del padre frequentiamo i maestri celebri in Roma per la loro arte. Il fratello fin dalla verde età tendeva all eloquenza, nato per le grandi schermaglie oratorie del foro. Ma a me fin da ragazzo piaceva coltivare le cose celesti e segretamente la Musa mi conduceva al suo ministero. Spesso il padre mi diceva: «Perché tenti uno studio inutile? Il Meònide stesso2 non ha lasciato alcuna fortuna . Ero scosso dalle sue parole e lasciato del tutto l Elicona3 provavo a scrivere parole libere dal ritmo. Spontaneamente un carme si formava nei metri appropriati, e ciò che tentavo di scrivere erano versi. Intanto con tacito passo via scorrevano gli anni e il fratello e io prendemmo la toga più libera,4 e ci ricopre le spalle la porpora col laticlavio,5 ma la nostra inclinazione rimane quella di prima. Già mio fratello aveva raddoppiato dieci anni di vita, 1. ancor teneri: Ovidio e suo fratello, maggiore di un anno, definiti teneri, cioè piccoli, ancora bambini, in riferimento alla giovane età. 2. Il Meònide stesso: Omero, secondo la tradizione nato in Lidia, la regione dell Asia 438 Minore nota anche come Meonia. 3. l Elicona: il monte delle Muse. 4. la toga più libera: è la toga virilis, detta anche pura (perché bianca), che veniva indossata intorno ai 16-17 anni in sostituzione della toga praetexta. 5. laticlavio: la tunica orlata di una larga striscia di porpora, prerogativa dei senatori e dei membri delle famiglie senatorie, che la indossavano all uscita dalla minore età.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea