Tua vivit imago - volume 2

John William Waterhouse, Eco e Narciso (particolare), 1903. Liverpool, Walker Art Gallery. La produzione di Ovidio si distingue per la grande varietà di generi e temi. una storia dell universo e del genere umano, dalla creazione del mondo fino ai tempi del poeta: in quanto tale, sono anche una grandiosa opera-mondo, che invita costantemente a riflettere sulla vita, sulle relazioni umane, sul rapporto tra l uomo e la natura, tra l umano e il divino. Uno specchio per il mondo contemporaneo La successione ininterrotta con l Ars amatoria, l epistola poetica di ambientazione mitologica con le Heroides, il poema narrativo di ampio respiro con le Metamorfosi, la poesia di contenuto storico-religioso con i Fasti, l autobiografia di un poeta esiliato con i Tristia e le Epistulae ex Ponto. All interno di un corpus di opere così ricco ed esteso, è quasi impossibile trovare un componimento meno riuscito o un brano meno ispirato: la straordinaria facilità nella scrittura poetica che era propria di Ovidio sin da giovanissimo (lui stesso racconta che, quando provava a scrivere in prosa, «la poesia veniva da sé al suo ritmo appropriato , Tristia IV 10, 25), fa sì che ciascuna delle sue opere sia, a suo modo, un capolavoro. Le Metamorfosi come repertorio di miti e opera-mondo L immensa fortuna di Ovidio nella cultura europea è dovuta soprattutto alle Metamorfosi, il poema in quindici libri nel quale sono narrati tutti i principali racconti della mitologia classica, con il tema della trasformazione in funzione di filo conduttore e motivo unificante. Quest opera ha rappresentato il principale e talora l unico canale attraverso cui quelle storie sono state trasmesse alla letteratura, all arte, al pensiero e, in generale, alla cultura delle epoche successive. Sterminato catalogo che raccoglie oltre 250 miti, le Metamorfosi sono, allo stesso tempo, dei racconti non fornisce risposte esplicite alle domande che essa stessa solleva, lasciando aperta la possibilità di molteplici e sempre diverse interpretazioni: se il Medioevo scorgeva nei racconti delle Metamorfosi delle allegorie morali, se il Barocco vi ricercava soprattutto l elemento meraviglioso , oggi gli interpreti più attenti alle istanze del pensiero contemporaneo tendono a leggere il poema della trasformazione come una grande metafora del carattere incerto, precario e instabile che è proprio della realtà che ci circonda e nella quale ci troviamo a vivere. Secondo il sociologo polacco Zygmunt Bauman (1925-2017), viviamo oggi in una società nella quale l esperienza individuale e le relazioni sociali sono caratterizzate da strutture che si vanno rapidamente decomponendo e ricomponendo e in cui ogni aspetto della vita può essere continuamente rimodellato e ripensato, poiché nulla possiede contorni netti e definiti: «la precarietà, l instabilità, la vulnerabilità sono le caratteristiche più diffuse (nonché quelle più dolorosamente percepite) della condizione di vita contemporanea . Se la nostra, dunque, è un «età dell incertezza , certamente il poema degli «indistinti confini tra tutte le cose (come Italo Calvino definiva le Metamorfosi) è una delle opere antiche in cui maggiormente il mondo contemporaneo può riconoscersi e rispecchiarsi: per contemplare in essa la propria stessa immagine, innanzitutto; ma anche, in alternativa, per andare alla ricerca, in quei racconti così sorprendentemente moderni, di una traccia che ancora oggi vale la pena seguire. 437

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Età augustea