Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO porta (vv. 67-68, dove compaiono il motivo del paraklausìthyron e quello dell elegia come werbende Dichtung, poesia di corteggiamento , destinata però qui al fallimento). L elegia presenta dunque, e quasi esibisce, i principali temi, situazioni e personaggi caratteristici del genere elegiaco; al contempo, però, quegli elementi in parte convenzionali sono declinati da Tibullo in modo estremamente originale; centrale è, infatti, il motivo del vagheggiamento di un futuro felice, di una vita in campagna insieme a Delia (come nell elegia I, 1 à T2), vagheggiamento del quale è qui svelata, tuttavia, la natura ingannevole e illusoria: Haec mihi fingebam (v. 35). Specifica di Tibullo è anche la tecnica compositiva, che a partire da una situazione iniziale (qui, il discidium da Delia) sviluppa una serie di motivi che costituiscono una risposta del poeta a quella situazione: prima il tentativo di convincere la donna amata a tornare da lui, rivendicando anche i propri meriti passati (il soccorso prestato con i voti a Delia malata); poi il tentativo di dimenticarla facendo ricorso al vino e ad altre donne; poi ancora la maledizione della mezzana alla quale Tibullo attribuisce la colpa della separazione; più avanti di nuovo un tentativo di corteggiamento, questa volta incentrato sull elogio di un amante povero; infine l apostrofe al rivale, avvertito della possibilità che quanto è capitato a Tibullo avvenga presto anche a lui, dal momento che «la Sorte muta agile con celere ruota (v. 70, trad. L. Canali). Un elegia nell elegia Nel componimento è possibile scorgere una notevole consapevolezza e autoriflessività letteraria: ai vv. 21-34 troviamo una sorta di elegia in miniatura, introdotta e seguita dalla stessa voce verbale, fingebam, che compare nel verso immediatamente precedente e in quello immediatamente successivo: si tratta, in effetti, di un vero e proprio discorso diretto (il poeta dice infatti coltiverò , non pensavo che avrei coltivato ), che si potrebbe ben stampare tra virgolette. Prova a leggere questi versi isolandoli dal loro contesto: si riveleranno una sorta di versione su scala ridotta dell elegia I, 1 (à T2), in cui è vagheggiato l idillio campestre con Delia, al quale si aggiunge qui a completare il quadro utopistico di una felicità perfetta la partecipazione dello stesso Messalla. Il v. 21, in particolare, ha un carattere marcatamente incipitario: Rura colam, frugumque aderit mea Delia custos, con la prima parola a dichiarare il tema del brano e la menzione della donna amata con l aggettivo possessivo; confronta, a riprova, l incipit dell elegia II, 3, Rura meam, Cornute, tenent villaeque puellam, dove al posto di Delia ci sarà Nèmesi e dove il sogno agreste si trasformerà, se non proprio in un incubo, in un quadro dalle tinte assai più fosche. Il fallimento della poesia come corteggiamento Un altro aspetto sotto il quale l elegia rivela il proprio carattere metaletterario è quello del corteggiamento che, come si è visto, costituisce la finalità interna del discorso poetico elegiaco; in questo caso il corteggiamento però fallisce e il poeta dichiara tale fallimento con una frase emblematica, che si carica, quindi, di un significato generale: Heu canimus frustra (v. 67). Se dunque il vagheggiamento di un futuro felice era soltanto un illusione e il tentativo di realizzarlo attraverso la poesia si rivela fallimentare, si può considerare questa come l elegia nella quale si compie la definitiva sconfitta del poeta nel suo rapporto con Delia: sebbene non si tratti dell unico componimento di tono pessimista presente nel primo libro, è certamente quello nel quale l idea di un radicale fallimento è portata alle estreme conseguenze, e nel quale il chiudersi di ogni prospettiva passata o futura costringe il poeta in un eterno presente di sofferenza; di quest ultimo è efficace metafora l immagine, in apertura, della trottola (turben, v. 3) che continua a girare su sé stessa senza andare da nessuna parte. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Il componimento offre moltissimi spunti per un discorso generale su quelli che sono i caratteri dell elegia latina, i suoi tòpoi, le situazioni ricorrenti. Partendo dal testo e facendo precisi riferimenti a esso, delinea quello che potremmo definire l universo elegiaco . 398

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Età augustea