Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO Haec nocue re mihi. Quod adest huic dives amator, ve nit in exitium call da lena meum. Sanguineas edat illa dapes atque ore cruento 50 tristia cum multo pocula felle bibat; hanc vol tent animae circum sua fata querentes semper et e tectis strix violenta canat; ipsa fame stimulante furens herbasque sepulcris quaerat et a saevis ossa relicta lupis, 55 currat et inguinibus nudis ululetque per urbes, post agat e triviis aspera turba canum. Eveniet: dat signa deus; sunt numina amanti, saevit et iniusta lege relicta Venus. At tu quam primum sagae praecepta rapacis 60 desere, nam donis vinc tur omnis amor. Pauper erit praesto semper, te pauper adibit primus et in tenero fixus erit latere, pauper in angusto fidus comes agmine turbae subicietque manus efficietque viam, 47-52. Haec nocue re canat Ha inizio qui la sezione dedicata alla call da lena, a causa della quale Delia si è legata a un dives amator e contro la quale il poeta scaglia una serie di maledizioni (vv. 49-56), un motivo frequente nella poesia d amore antica. Haec nocue re mihi: si riferisce alle attrattive di Delia enumerate ai vv. 43-44 (se non sono un interpolazione, i vv. 45-46 dovranno quindi essere considerati parentetici). Nocue re è la forma arcaica e poetica della terza persona plurale del perfetto indicativo. Quod: il valore da attribuire alla congiunzione è oggetto di discussione: secondo alcuni interpreti introduce una causale dipendente dalla frase precedente ( queste cose mi hanno nociuto, perché [a causa loro] le sta accanto un ricco amante ), mentre per altri quod significa quanto al fatto che e introduce la frase successiva ( quanto al fatto che le sta accanto un ricco amante, [la ragione è che] è arrivata un astuta mezzana per la mia rovina ); nel primo caso prima di quod sarebbe da porre virgola e non punto fermo. amator: mentre amans indica sempre un amore sincero, amator può essere usato anche in riferimento a un amore simulato o comunque superficiale. ve nit: è perfetto (se fosse presente sarebbe ve nit; ma qui sappiamo che la sillaba è lunga per la posizione all interno del verso). edat bibat: congiuntivi ottativi. ore cruento: con la bocca insan- 396 ! repetita iuvant p. 399 à guinata . circum: è preposizione e regge, con anastrofe e iperbato, hanc ( intorno a lei ). vol tent: nota il valore frequentativo del verbo vol to (rispetto al normale vo lo). semper et: è probabilmente un anastrofe, benché a rigore sia possibile legare semper alla frase precedente in enjambement*. strix: la strige è un uccello notturno che si credeva succhiasse il sangue dei bambini; da questo termine deriva l italiano strega . 53-58. ipsa fame Venus ipsa: lei stessa , cioè sempre lei . fame stimulante: ablativo assoluto dipendente da furens con valore causale. quaerat currat uulet agat: congiuntivi ottativi (nota invece eveniet indicativo futuro). herbasque et: correlativo ( sia sia ). currat et: anastrofe (come anche saevit et al v. 58). post agat canum: il complemento oggetto di agat (cioè la stessa lena, qui inseguita da una feroce muta di cani ) è sottinteso, mentre post è certamente avverbio di luogo ( dietro ), sebbene si possa intendere anche come avverbio di tempo ( poi ). Eveniet Venus: l elenco delle maledizioni si conclude con la certezza che esse si avvereranno perché vi sono numi per chi ama (sunt numina amanti) e Venere incrudelisce (saevit) quando viene abbandonata (relicta ) con una legge ingiusta (iniusta lege), cioè in violazione del patto d amore. 59-66. At tu pede Con una transizione tipicamente tibulliana (At tu ; così anche più avanti, al v. 69), dopo aver maledetto la ruffiana il poeta cerca ora di convincere Delia a tornare da lui, affermando che ogni amore è vinto [cioè distrutto] dai doni (donis vinc tur omnis amor) e tessendo subito dopo le lodi dell amante povero , fedele compagno (fidus comes) e servitore della donna amata (l elogio è scandito da un insistita anafora: Pauper pauper pauper pauper, e da una sequenza di indicativi futuri: erit, adibit, erit, subiciet, efficiet, deducet, detrahet). Di nuovo la tematica del servitium amoris acquista, dunque, una connotazione positiva, per la quale è lo stesso innamorato a volersi fare ben volentieri schiavo della donna amata. quam primum: quanto prima , il prima possibile . nam donis amor: alcuni editori hanno ritenuto che il senso della frase nam donis vinc tur omnis amor ( infatti ogni amore è distrutto dai doni ) non fosse soddisfacente e hanno quindi corretto nam ( infatti ) in num ( forse che ? ), facendo divenire la frase una domanda retorica: forse che ogni amore è vinto dai doni? . praesto: avverbio che significa a disposizione . te pauper latere: il povero verrà da te per primo (primus, predicativo) e resterà sempre accanto (fixus, lett. fisso ) al tenero fianco . pauper in angusto turbae: costruisci pauper [sott. erit] fidus comes in angusto agmine turbae.

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Età augustea