Tua vivit imago - volume 2

L autore Orazio e l altro, lasciata andare al pascolo la mula, ne lega pigramente le redini ad un masso, si corica supino, e russa. 20 A giorno fatto, ci accorgiamo che l imbarcazione non avanza di una spanna: allora si fa avanti un tipo intemperante, dà di piglio a un bastone di salice e si mette a randellare mula e barcaiolo, sulla testa, sulla groppa. Si sbarca, finalmente, all alba delle dieci. 8 Sei tu, Feronia, che ci porgi l acqua per lavarci faccia e mani. 25 Per tre miglia arranchiamo, dopo pranzo, sino a giungere 9 10 alle falde della rocca d Anxur, dalle rupi in gran parte biancheggianti. Qui m aveva dato appuntamento il mio bravo Mecenate, e con lui 11 Cocceio: delegati, l uno e l altro, a trattare una questione 12 delicata, rappacificando come al solito gli amici dissidenti. 30 Sono intento a spalmare un nero strato di collirio 13 sui miei occhi arrossati, quando sopraggiungono Cocceio 14 e Mecenate; insieme a loro c è Fonteio Capitone, squisito galantuomo, amico fidatissimo di Antonio. 15 Ci lasciamo alle spalle, senza alcun rimpianto, Fondi e il suo pretore 16 35 Aufidio Lusco: ci fanno sghignazzare le insegne di quel folle scribacchino, 17 la pretesta, il laticlavio, il braciere coi carboni accesi. 18 Ci fermiamo quindi a riposarci nella patria dei Mamurra: 19 offrono Murena e Capitone, rispettivamente, alloggio e vitto. Il giorno successivo, una novità gradita, anzi graditissima, dato che 40 a Sinuessa ci fanno incontro Plozio e Vario 8. Feronia: antica divinità italica protettrice dei liberti che aveva nei pressi di Terracina una fonte sacra e un tempio. Attraversato il canale, i viaggiatori approdano presso questo santurario: essi hanno così modo di rinfrescarsi. La scena è la parodia di un rito di devozione, ironicamente rivisitato in tutta la sua utilità per i viaggiatori sporchi e stanchi. 9. Anxur: antica rocca volsca, nei pressi dell odierna Terracina. 10. dalle rupi in gran parte biancheg gianti: il percorso della via Appia comincia a salire, fino al monte (caratterizzato da un particolare candore) in cima al quale si trovava il tempio di Giove. 11. Cocceio: Lucio Cocceio Nerva, con sul suffectus ( console sostituito , cioè subentrato al console defunto mentre era ancora in carica) nel 39 a.C., antenato del futuro imperatore Nerva (regnante dal 96 al 98 d.C.). 12. gli amici dissidenti: Antonio e Ottaviano, i cui rapporti si sono inaspriti: il primo è giunto a Brindisi dall Asia con una grande flotta, il secondo gli ha chiuso le porte della città. Mecenate è inviato a Brindisi con Cocceio Nerva per risanare questo dissidio (a loro si unisce anche Gaio Fonteio Capitone). 13. Sono intento occhi arrossati: Orazio cura la cispa dei suoi occhi con il collirio (un unguento di color cenere di cui ci informa Aulo Cornelio Celso scrittore enciclopedico del I secolo d.C. nel suo De medicina VI, 6, 7); non sappiamo di quale malattia egli soffrisse: probabilmente si trattava di una congiuntivite cronica tipica degli abitanti dell Italia meridionale. 14. Fonteio Capitone: consul suffectus nel 33 a.C., combatte al fianco di Antonio durante la guerra civile. 15. Fondi: municipio sulla via Appia, a tredici miglia da Terracina. 16. pretore Aufidio Lusco: personaggio altrimenti ignoto, è il vanaglorioso magistrato di Fondi (forse semplicemente uno scribacchino di provincia, che aveva usurpato il titolo di pretore), oggetto di scherno da parte di Orazio. 17. pretesta carboni accesi: la pretesta è la toga orlata di porpora, indossa- ta dai magistrati superiori di Roma e dai principali funzionari provinciali; il laticlavio è la striscia rossa che ornava le tuniche di magistrati e senatori; più oscura, invece, la funzione del «braciere coi carboni accesi , forse utilizzato per accendere le torce dei littori al seguito dei magistrati o per compiere sacrifici dinanzi agli ospiti. 18. patria dei Mamurra: è la città di Formia, sul golfo di Gaeta, così definita dal nome di un importante famiglia locale (Mamurra), il cui più celebre esponente è il Mamurra che nel 66 a.C. segue Pompeo nella campagna contro Mitridate e successivamente si unisce a Cesare, seguendolo in Lusitania e in Gallia e arricchendosi notevolmente. 19. Murena e Capitone: Lucio Licinio Varrone Murena era il fratello adottivo di Terenzia, futura moglie di Mecenate, successivamente coinvolto in una congiura ai danni di Augusto e poi condannato a morte; sia lui che Capitone avevano forse una casa di villeggiatura a Formia. 265

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Età augustea