Tua vivit imago - volume 2

L autore Virgilio fiorare alla mente dell eroe le tristi circostanze vissute (l abbandono di Troia, la perdita della moglie Creùsa, la morte di Anchise, il rogo di Didone). Il futuro, invece, è la dimensione temporale in cui Virgilio proietta la promessa della gloria per cui Enea soffre e lotta, il raggiungimento del meritato successo. L intero sesto libro va letto, dunque, in questa prospettiva. La discesa ( catàbasi ) di Enea nell oltretomba, che inizia all alba e dura una giornata intera, è l occasione per l eroe di entrare in contatto con l avvenire di Roma, per intravedere la gloriosa storia futura di tutto il popolo romano. L ingresso dell oltretombra fra suspense e mistero L oltretomba descritto da Virgilio nel corso del sesto libro è strutturato in quattro zone: un vestibolo, popolato dalle anime degli insepolti, condannate a rimanervi per cento anni; un antinferno, destinato alle anime di coloro che morirono prematuramente; il Tartaro, luogo di punizione e tormenti, con la reggia di Plutone; i Campi Elisi, sede dei beati, dove transitano anche le anime che devono purificarsi per poi reincarnarsi. L accesso a questo mondo è descritto da Virgilio ai vv. 236-263 facendo in modo che il lettore cominci a presagire la fisionomia del sottosuolo, con un senso di suspense e di attesa brillantemente ottenuto attraverso l uso sapiente degli strumenti formali. Per esempio, la vivida descrizione della grotta della Sibilla ruota attorno alla riproduzione di pre- cisi effetti visivi e sonori: al v. 237 l insistenza sulla assonanza* della a rende l idea della vastità e della profondità della caverna (Spelunca alta vastoque immanis hiatu); al v. 238 l uso di scrupe a sembra riprodurre onomatopeicamente la ruvidezza della roccia scheggiata; ai vv. 238-240 l accumulo* di forme sostantivali (nigro tene bris) e aggettivali (atris) rinvianti al colore nero concorre alla figurazione di un ambiente lugubre e cupo: una notazione cromatica che trova corrispondenza anche nella colorazione nera delle vittime sacrificali (nigrantis iuvencos, v. 243; atri velleris agnam, v. 249) e dell altare usato per il sacrificio (nocturnas aras, v. 252); al v. 247 voce vocans è figura etimologica* ( chiamando ad alta voce ), in cui l uso di vox in luogo di verba, come già rilevava Servio, lascia intendere, con maggiore efficacia, che la Sibilla invoca Ecate mediante canti o suoni inquietanti e non ben articolati. Ad accentuare quest aura di mistero che avvolge sia l ingresso dell oltretomba, sia la ritualità sacrificale compiuta dalla Sibilla e da Enea, contribuiscono l uso di un lessico tecnico sacrale meno comune, che meglio sottolinea l estraneità del mondo ctonio rispetto al regno dei vivi, e l impiego di forme arcaizzanti: così, per esempio, al v. 244 invergit ( versa ), secondo Servio adeguato alla circostanza descritta (un sacrificio per gli dèi inferi); così anche succipiunt al v. 249 ( raccolgono [nelle tazze] ), corrispondente al più comune suscipiunt. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Come è caratterizzato l ingresso agli Inferi che fa da sfondo alla scena? 2. Quali sono i gesti che vengono compiuti prima di procedere nel cammino verso l interno della caverna? 3. Che cosa succede, infine, all alba? Quali fenomeni annunciano tale evento? ! repetita iuvant IL COMPLEMENTO DI QUALIT Il complemento di qualità, attraverso il quale si indicano le proprietà di qualcuno o di qualcosa, si esprime in latino con il caso genitivo o con il caso ablativo, entrambi senza preposizione. In particolare, il genitivo esprime generalmente qualità morali permanenti (che possono essere espresse anche in ablativo), l età, la durata, la misura, il peso, la classe sociale e concetti simili; mentre l ablativo esprime qualità fisiche o uno stato d animo transitorio. Tuttavia, la distinzione tra le due modalità non è rigida: atri velleris (v. 249) è un genitivo che indica una qualità fisica. Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: nelle frasi proposte individua i complementi di qualità e spiegane l uso. 163

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Età augustea