Tua vivit imago - volume 2

L autore Virgilio 15 20 25 30 Si mihi non animo fixum immotumque sederet ne cui me vinclo vellem sociare iugali, postquam primus amor deceptam morte fefellit; si non pertaesum thalami taedaeque fuisset, huic uni forsan potui succumbere culpae. Anna (fatebor enim) miseri post fata Sychaei coniugis et sparsos fraterna caede penatis, solus hic inflexit sensus animumque labantem impulit. Adgnosco veteris vestigia flammae. Sed mihi vel tellus optem prius ima dehiscat vel pater omnipotens adigat me fulmine ad umbras, pallentis umbras Ere bo noctemque profundam, ante, Pudor, quam te violo aut tua iura resolvo. Ille meos, primus qui me sibi iunxit, amores abstulit; ille habeat secum servetque sepulchro . Sic effata sinum lacrimis implevit obortis. 15-19. Si mihi culpae L intera pericope è un periodo ipotetico del terzo tipo (o dell irrealtà), con una doppia protasi (vv. 15 e 18) e apodosi al v. 19. Si sederet: il congiuntivo imperfetto indica una circostanza ritenuta ancora impossibile per il parlante ( Se non ci fosse nel mio cuore il proposito fisso e immobile ). Animo è ablativo di stato in luogo senza in. ne cui iu gali: di non volermi legare a nessuno con il vincolo (vinclo, forma sincopata per vinculo) coniugale , proposizione subordinata dichiarativa. Cui, preceduto da ne, equivale ad alicui. primus amor: riferimento a Sicheo, il marito di Didone ucciso dal fratello di lei, Pigmalione, che desiderava impossessarsi delle sue ricchezze. si non fuisset: se non avessi odiato il talamo e le fiaccole [nuziali] ; in questa seconda protasi il congiuntivo piuccheperfetto proietta l azione nel passato. Pertaesum è intensivo di taedet, verbo impersonale che richiede l accusativo di chi prova il sentimento (me sottinteso) e il genitivo di ciò che provoca il sentimento (thalami taedaeque). huic culpae: forse a questa sola colpa avrei potuto soccombere ; potui equivale a potuissem. 20-23. Anna flammae fatebor: te lo confesserò . Didone fa una confessio- ne liberatoria alla sorella: è la prima volta, dopo la morte del marito Sicheo, che torna a provare un amore forte e irresistibile. Anna penatis: in questi due versi Virgilio ricorre al consueto schema del dico lon abundans: si susseguono due cola* simmetrici, il primo dei quali post fata Sychaei / coniugis, dopo la morte dello sposo Sicheo è meglio circostanziato dal secondo, introdotto da un et epesegetico (et penatis [= penates], e la casa insanguinata dalla strage messa in atto da mio fratello , ove caede è metonimia* per sangue ). solus impulit: soltanto lui ha colpito i miei sensi e scosso il mio animo tanto da farlo tremare ; labantem impulit può essere inteso come impulit ut labaret. Adgnosco flammae: Dante traduce alla lettera «conosco i segni dell antica fiamma (Purgatorio XXX, 48). 24-27. Sed resolvo Dopo la confessione, Didone sente il bisogno di richiamare sé stessa ai doveri di fedeltà coniugale assunti con il marito. mihi ad umbras: vorrei che la terra mi si aprisse sotto i piedi, in profondità, e che il padre onnipotente mi precipitasse con un fulmine fra le ombre . Optem è congiuntivo desiderativo dal quale dipendono gli altri congiuntivi presenti dehiscat e adigat; prius è pro- lettico rispetto ad ante quam del v. 27 ( prima che ). Ere bo: è il nome esiodeo del dio delle tenebre, figlio del Caos e della Notte. L ablativo ( nell Erebo ) è lectio difficilior, tràdita da alcuni codici di Virgilio (il Romano e la prima mano del Palatino), generalmente considerata poziore rispetto a Ere bi di altri codici (tra cui il Mediceo), genitivo dovuto forse a una banalizzazione ( le pallide ombre dell Erebo ). ante, Pudor resolvo: prima che, o Pudore, io ti offenda o violi le tue leggi . Ante quam è tmesi* per antequam da cui dipendono violo e resolvo. La prosopopea* divinizzante del Pudor si giustifica con il fatto che a Roma la dea Pudicitia era oggetto di venerazione da parte delle donne sposate a un solo uomo. 28-30. Ille meos obortis amores: complemento oggetto non solo di abstulit, ma anche dei successivi congiuntivi desiderativi habeat e servet; il plurale indica l insieme dei sentimenti implicati dall amore. Sic obortis: avendo così parlato, riempì la veste di lacrime dirotte , cioè sgorgate improvvisamente sulla veste. Obortis è participio perfetto di obor or, concordato con lacrimis: insieme costituiscono un ablativo di abbondanza o assoluto. 153

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Età augustea