Tua vivit imago - volume 2

L autore Virgilio inter sacra deum nocturnique orgia Bacchi discerptum latos iuvenem sparse re per agros. Tum quoque marmorea caput a cervice revolsum gurgite cum medio portans Oeagrius Hebrus 525 volveret, Euryd cen vox ipsa et frigida lingua a! miseram Euryd cen anima fugiente vocabat: Euryd cen toto referebant flumine ripae. ! repetita iuvant p. 139 à fra i riti divini e notturne orge di Bacco fatto a brani il giovane lo sparsero per i vasti campi. E ancora mentre l eagrio Ebro volgeva tra i gorghi il capo staccato dal collo marmoreo, la voce da sola con la gelida lingua, «Eurìdice, ahi sventurata Eurìdice invocava, mentre la vita fuggiva: Eurìdice echeggiavano le rive da tutta la corrente del fiume. (trad. L. Canali) ne greco sparagmòs (a cui si riconnette forse l uso di spargo, al v. 522, nel con testo virgiliano) e che ricorda la morte di Pènteo, fatto a pezzi dalle Menadi perché si era opposto alla diffusione del culto dio nisiaco. Matres ha valore generico, senza indicare necessariamente la maternità. sacra deum: i riti qui nominati in manie ra generica sono poi chiariti nella seconda parte del verso: si tratta dei riti celebrati in onore di Bacco. Deum è forma arcaica di deorum. latos: ha valore predicativo. 523-525. Tum volveret Costruisci: Tum quoque cum Hebrus Oeagrius vol veret caput revolsum a cervice marmorea portans medio gurgite, lett. anche allo ra, quando l eagrio Ebro faceva rotolare il capo staccato dal collo marmoreo, tra scinandolo in mezzo ai gorghi . Del corpo dilaniato di rfeo rimane la testa, che, trascinata dal fiume Ebro (in Tracia), con tinua a emettere lamenti d amore per Eu rìdice. marmoea cervice: in linea con una tendenza propria della tradizione epi co-tragica, Virgilio indugia qui e nei versi che seguono su dettagli più orridi e ma cabri, non senza però inserire un elemen to di gusto squisitamente alessandrino, ossia la designazione del collo di rfeo come marmoreo . Oeagrius Hebrus: Virgilio introduce un tratto di patetico sen timentalismo con la designazione dell E bro come eagrio (= trace), dal nome del re Eagro, considerato dalla tradizione pa dre di rfeo: il fiume accoglie quindi, con pietas paterna, le spoglie del figlio. 525-527 Euryd cen vox ripae Eury d cen: accusativo con desinenza greca. Il nome è ripetuto tre volte in tre versi: tipico dello stile alessandrino e neoterico è questo gioco ripetitivo e ossessivo del nome dell a mata, che crea un patetico effetto di eco. a! miseram: esclamazione, altro aspetto tipico della poetica alessandrina. anima fugiente: ablativo assoluto. Euryd cen ripae: la corrispondenza fra unità sintattica e unità metrica di questo verso conclusivo sottolinea l arresto della narrazione. à Enrico Scuri, Orfeo ed Euridice, 1842. Pavia, Musei Civici di Pavia. 137

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Età augustea