T3 Il punto di vista del maestro (Giovenale, Satire VII,

PERCORSI TEMATICI «In molti Paesi del Medio Oriente e Nord Africa, le percosse vengono considerate un crimine se la vittima è un adulto ma, al contrario, sono tollerate come se fossero una lezione educativa se si tratta di bambini ha detto Ahmed Benchemsi, il direttore della comunicazione per il Medio Oriente e il Nord Africa di Human Rights Watch. (Monica Ricci Sargentini, Human Rights Watch: Stop alle punizioni corporali sui bambini , in «Corriere della Sera , 10 maggio 2021) FINO A TE Con l aiuto dei compagni e delle compagne, svolgi una ricerca approfondita per conoscere come la Costituzione Italiana si pone nei confronti delle punizioni corporali in ambito scolastico; allarga poi la tua indagine all ambito internazionale, considerando anche la Convenzione ONU sui diritti dell infanzia e dell adolescenza. Quando avrete un quadro complessivo, scrivete un elenco dei 10 motivi per cui la punizione corporale non è ammessa . T3 Il punto di vista del maestro Giovenale Satire VII, 215-243 Nel finale della settima satira, Giovenale disegna un quadro molto concreto della vita del maestro di grammatica. Il suo stipendio è inadeguato al lavoro che si pretende da lui e, anzi, è ulteriormente diminuito dalle percentuali trattenute da varie figure di intermediari. Un ulteriore difficoltà è costituita dai genitori, che pretendono di poter interrogare il maestro all improvviso, anche fuori dalla scuola, mentre si reca a compiere le attività quotidiane, per verificare la sua preparazione in pressoché ogni ambito del sapere. Non solo: ci si aspetta anche che egli svolga una funzione quasi paterna nei confronti dei suoi studenti. Insomma, al maestro si richiede di sapere tutto, di essere ben più che un insegnante per gli alunni e per giunta di accontentarsi di uno stipendio misero. 215 220 Chi porta nelle tasche di Celado1 e del dotto Palemone2 ciò che il lavoro del grammatico3 si è meritato? E comunque da questa somma, qualunque essa sia (ma sempre meno del compenso del retore), strapperà per primo un morso l insensibile custode del discepolo,4 e poi ne stacca un pezzo per sé anche il cassiere.5 Lascia fare, Palemone, e sopporta che si detragga qualcosa dal tuo compenso, non diversamente da chi per strada 1. Celado: non sappiamo molto su di lui, tranne che doveva essere un grammatico di grande fama. 2. dotto Palemone: Remmio Palemone, vissuto nel I secolo d.C., fu uno dei più famosi grammatici dell età imperiale e maestro di autori di spicco come Quintiliano. 3. grammatico: il grammaticus insegnava al secondo livello dell istruzione romana (il primo e più basso era affidato 86 al litterator). In questa fase lo studente approfondiva la conoscenza dei testi poetici e degli aspetti linguistici, in modo tale da poter passare al terzo e più alto livello di istruzione, quello tenuto dal rhetor, che gli fornirà le competenze nella retorica e nell eloquenza. 4. custode del discepolo: il custode del discepolo è il pedagogo, uno schiavo con il compito di portare il ragazzo alla scuola del grammaticus. definito insensibile perché non si cura della difficile situazione del maestro e gli sottrae comunque una parte del compenso. 5. cassiere: anche il cassiere è uno schiavo, ed è lui a prelevare materialmente dalle finanze del padrone il denaro destinato a costituire lo stipendio del maestro. Da questa somma trattiene una parte per sé.

Percorsi tematici Treccani
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Educazione civica per la letteratura latina