Il ruolo sociale dell educazione 5 10 15 20 Che i ragazzi subiscano pene corporali, pur se questo è l uso e Crisippo1 non vi sia contrario, proprio non vorrei: in primo luogo, perché si tratta di cosa sconveniente, buona solo per gli schiavi e sicuramente ma su ciò si è d accordo, se tale castigo viene usato contro discepoli più adulti ingiuriosa; in secondo luogo, perché se uno ha un indole così ignobile, da non potersi modificare con i rimproveri, si incallirà anche di fronte alle busse, come i peggiori schiavi; infine, perché non ci sarà bisogno neppure di castigo, se starà sempre accanto un precettore. [ ] Da ultimo, quando avrai costretto il bambino con le percosse, che cosa potrai fargli da adulto, nell età, cioè, in cui queste forme di intimidazione non potranno essere usate e gli studi saranno ben più duri? Si aggiunga il fatto che ai ragazzi percossi sono capitati, per dolore o per paura, molti inconvenienti indecorosi a dirsi e destinati ad essere motivo di vergogna per l avvenire: col risultato di creare un complesso di timidezza che li scoraggia, li abbatte e suggerisce loro la noia della vita e il desiderio del suicidio. E davvero, se troppo scarsa è stata la cura nella scelta dei sorveglianti e dei precettori, fa persino vergogna dire per quali infamie codesti scellerati abusino sconciamente del diritto di picchiare i ragazzi e quale opportunità il terrore di questi infelici offra anche agli altri. Non mi soffermerò su questo punto: è anche troppo quello che se ne può capire. Pertanto, sarà abbastanza aver detto questo: che a nessuno deve essere concesso troppo nei confronti di un età ancora debole ed esposta alle offese. (trad. R. Faranda, P. Pecchiura) 1. Crisippo: filosofo stoico greco vissuto nel III secolo a.C. DI TESTO IN TESTO Al giorno d oggi sembra impossibile che un docente possa considerare una qualsiasi punizione fisica come uno strumento pedagogico; invece come dimostra il recente articolo di cui puoi leggere un passaggio di seguito la situazione, in realtà, è molto diversa. Fermiamo le punizioni corporali sui bambini. l appello lanciato da Human Rights Watch [una ONG che si batte per la difesa dei diritti umani] ai governi del Medio Oriente e Nord Africa (Mena). Secondo le ultime statistiche il 90% dei bambini subisce castighi violenti almeno una volta al mese in Paesi come l Egitto, il Marocco e la Tunisia mentre in Qatar la percentuale si abbassa al 50%. Sono dati drammatici che hanno portato l organizzazione umanitaria ad analizzare la situazione giuridica in 19 nazioni. Ne viene fuori un quadro desolante: in alcuni Stati non esistono leggi in materia ma dove ci sono esse permettono esplicitamente la violenza come forma di disciplina. 85
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